La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Yemen: Houthi non pronta alla pace

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Lo dice il primo ministro dello Yemen a una delegazione europea

Il primo ministro yemenita ha incontrato ad Aden il capo della missione dell’Unione Europea, Gabriel Vinales, e gli ambasciatori di alcuni Paesi dell’Unione Europea accreditati in Yemen.

Il primo ministro yemenita, Maeen Abdulmalik, ha informato la delegazione europea in visita nella capitale ad interim, Aden, che la milizia Houthi non è pronta per l’opzione di pace. Ha parlato della sua indifferenza per le sofferenze del popolo yemenita.

Moein Abdulmalik ha avvertito del pericolo che la comunità internazionale continui a trascurare le misure unilaterali della milizia Houthi contro l’economia nazionale e le banche nelle sue aree di controllo.

Lo ha fatto durante l’incontro, ad Aden, con il capo della missione dell’Unione Europea. Si sono consultati sugli sviluppi della situazione nello Yemen alla luce dei recenti sviluppi e sforzi coordinati a livello internazionale, regionale e internazionale per portare avanti gli sforzi per una soluzione politica e il rilancio del processo di pace.

L’incontro ha toccato, secondo l’agenzia di stampa ufficiale yemenita, le posizioni europee a sostegno di una soluzione politica, e i passi da compiere per costruire la fiducia verso la pace.

Il primo ministro yemenita ha indicato che il suo governo, desideroso di fornire un’opportunità per gli sforzi volti a porre fine alla guerra, ha fatto ampie concessioni nel corso dell’armistizio e della tregua. Sopporta pesanti fardelli a causa dell’impatto economico degli attacchi degli Houthi al settore petrolifero, il suo continuo saccheggio delle entrate e l’approfondimento della sofferenza dei cittadini nelle sue aree di controllo.

Ha sottolineato che la milizia Houthi, attraverso i suoi ripetuti atti terroristici, l’ultimo dei quali è stato l’attacco a Al-Kadha Road per rafforzare l’assedio imposto alla città di Taiz, indica che non è pronta per l’opzione di pace e non si preoccupa delle sofferenze del popolo yemenita.

Ha anche toccato il programma di riforme economiche e finanziarie attuate dal governo e dalla Banca centrale dello Yemen con il sostegno della Coalition for Supporting Legitimacy, in particolare l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Ha parlato del suo ruolo nel preservare l’economia dal collasso, indicando le priorità davanti al governo. In particolare dei servizi come elettricità e acqua, mantenendo la stabilità della moneta e alleviando le sofferenze dei cittadini e prevede di affrontarlo.

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