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Gianni Rodari

Yemen: le mine Houthi continuano a uccidere gli yemeniti

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Nonostante l’entrata in vigore della tregua

L’Osservatorio sulle mine yemenite ha dichiarato, sabato 7 maggio, che Abdul Raqib Muhammad Haddad (20 anni) e Abdul Ghani Muhammad al-Qubai (25 anni) sono rimasti feriti a causa dell’esplosione di una mina Houthi mentre passavano a bordo di un veicolo civile su un strada secondaria nella zona di Al-Rama nel quartiere di Mocha.

Ciò avviene un giorno dopo la morte del pastore, Muhammad Ahmad Jerba (38 anni), quando una mina è esplosa mentre stava pascolando il bestiame nell’area di Al-Zaafaran nel distretto di Al-Durayhimi, a sud della città di Al-Hodeidah, nell’ovest del paese.

La milizia Houthi è l’unica parte su tutti i fronti della guerra in Yemen ad aver piazzato mine e ordigni esplosivi di vario tipo e dimensione, proibiti a livello internazionale. Lo Yemen ha assistito alla più grande operazione di posa di mine nel paese dal fine della seconda guerra mondiale, secondo i rapporti sui diritti umani.

In precedenza, lo Yemeni Mine Monitor ha invitato l’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, a fare pressione sulla milizia Houthi affinché consegni le mappe delle mine piantate nei governatorati e nelle aree sotto il suo controllo, in concomitanza con la tregua umanitaria in Yemen.

I rapporti sui diritti umani indicano che la milizia Houthi hanno piazzato più di due milioni di mine, uccidendo e ferendo più di 20.000 civili.

Nel suo recente rapporto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Gruppo di eminenti esperti internazionali delle Nazioni Unite ha affermato che l’uso indiscriminato e sistematico delle mine terrestri da parte degli Houthi, in particolare lungo la costa occidentale, rappresenta una minaccia continua per la popolazione civile.

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