Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

L’ironia intelligente che fa bene all’Italia. A Livorno il primo Festival sull’umorismo e il senso del ridicolo

1

ironia Sarcasmo e umorismo sono risorse preziose e scarse allo stesso tempo, in alcune persone abbondano e in altre invece mancano. Ma ci sono anche città che a livello nazionale registrano dei primati davvero interessanti in questo senso. Non esistono indicatori in grado di misurare quale sia la città più ironica d’Italia, ma il nostro immaginario collettivo sicuramente potrebbe andare a Milano, Roma, Genova, Napoli, Livorno, Firenze, Bari. Adesso abbiamo anche alcune evidenze del fatto che le persone più sarcastiche sarebbero anche più intelligenti della media. Una recente ricerca pubblicata sullo Smithsonian Magazine mette in luce come coloro che utilizzano il sarcasmo fanno una ginnastica mentale preziosa, seguendo un processo formato da due fasi principali. Innanzitutto perché viene detto qualcosa mascherando qualcos’altro. Poi perché tale messaggio deve essere decodificato per comprenderne l’ironia. Insomma le iperboli linguistiche non sono per tutti ed attenzione ad utilizzarle, perché qualche persona più suscettibile più che un gaudio potrebbe riceverne un’offesa. E visto che questo nostro ‘stivale’ bene o male si ha da rianimare, allora meglio provarci con qualche battuta pungente, considerato poi che tutte le altre cure per ora sono servite a poco o a niente. Ed ecco a voi il primo Festival su ‘Il senso del ridicolo‘, che si terrà a Livorno dal 25 al 27 settembre 2015. Nella città patria del Vernacoliere la creazione di questa tre giorni sull’umorismo è praticamente obbligata. E nello stesso tempo rappresenta una mossa intelligente per provare a posizionare Livorno stessa meglio a livello nazionale sia a livello di eventi che a livello culturale. Ed il tentativo è quello di fare della concretezza disarmante del vernacolo livornese un fattore identificativo, prima ancora che un semplice aspetto di folclore locale. D’altronde il continuo riferimento agli organi genitali maschili e femminili che troviamo sulla pagine del ‘Livorno Cronaca’ non è un semplice vezzo ironico. Sentendo Mario Cardinali, storico direttore della testata, è evidente che essi sono la sede originante di ogni qualsivoglia ironia non platonica sulle nostre belle e varie condizioni di vita. Infatti, come ebbe lui stesso a dire qualche tempo fa, «cosa c’è di più concreto del nostro ‘di dietro’???» (ndr evidentemente ci stiamo autocensurando).

Ma a Livorno si è consumata nel giugno 2014 una frattura non da poco. Alle elezioni amministrative, infatti, il Partito Democratico ha perso al ballottaggio nei confronti del candidato 5 Stelle Filippo Nogarin. Quindi, nuova giunta, nuovo corso. E a giudicare dalle prime intuizioni dei nuovi amministratori qualcosa di nuovo sta avvenendo. Intanto per la prima volta al direttore del Vernacoliere nel marzo scorso è stata concessa la Canaviglia, il premio conferito ogni anno ai livornesi più illustri. Mario Cardinali nel ricevere dalla mani del Sindaco questa onorificenza ha subito dichiarato: «Ci voleva Filippo Nogarin, ci volevano i 5 Stelle per accorgersi del valore del Vernacoliere: una realtà che fuori Livorno ha ottenuto più importanza di quanto non abbia fatto nella città del “fa’ vaini dé”». Ed è stato il primo riconoscimento che Livorno ha tributato a questo giornale già ampiamente famoso in Italia. Il sindaco Nogarin spiegò così la motivazione del premio a Cardinali: «Mario incarna la parte più autentica e graffiante dell’anima livornese con una miscela di ironia, intelligenza e provocazione. Noi tutti gli siamo debitori per averci strappato una risata almeno una volta». Un’anima che adesso avrà anche una tre giorni all’interno della quella confrontarsi dialetticamente con alcuni personaggi di assoluto rilievo nel mondo della cultura nazionale sull’importanza dello humor e del sarcasmo. Ad un buon livornese che si rispetti non manca mai qualche battuta verso i vicini di casa pisani. Ma il bilancio verso la città della torre pendente, se non altro a livello culturale, comunque è perdente. Basti citare il fatto che la mostra recentemente organizzata su Amedeo Modigliani se la è aggiudicata Palazzo Blu di Pisa, lasciando a Livorno solo le polemiche sul perché la città natale di uno dei pittori più importanti del ‘900 non abbia saputo offrirgli adeguato omaggio. E chissà le battute che si sono fatti i pisani in questo caso! A Livorno sono restate le teste false di Modigliani, quelle dello scherzo arrivato agli onori delle cronache nel 1984, quando in occasione del centenario della nascita del pittore, la direttrice del Museo di Livorno fece avviare una ricerca nel Fosso Mediceo dove nel 1909 secondo una leggenda Modì avrebbe gettato le sue sculture, sconfortato dal giudizio dei suoi concittadini. Dopo una settimana di lavori il miracoloso ritrovamento: tre teste di pietra. I critici erano certi, non potevano che essere del genio di Modì. Ma poi arrivò la bomba, quei pezzi erano opera di tre studenti burloni che le rifecero addirittura in diretta TV sulla Rai.

Adesso questa città intrisa di salmastro però prova a prendersi la rivincita, non tanto verso Pisa, quanto a livello nazionale con un festival alla sua primissima edizione. ‘Il senso del ridicolo’ è stato ironiaannunciato come “il primo festival italiano sull’umorismo, sulla comicità e sulla satira”. Alessandro Bergonzoni, Staino, Gioele Dix, Carlo Freccero e Enrico Mentana sono alcuni dei protagonisti di questa tre giorni (25-27 settembre) che avrà come cornice il quartiere della Venezia. In realtà le cronache ci restituiscono notizie dell’esistenza di un ‘Festival dell’umorismo‘ di Bordighera fermo da alcuni anni e poi di uno più breve organizzato recentemente dal Comune di Pergine Valsugana. Il tutto a dimostrare che Livorno potrebbe anche arrivare ‘dopo la polvere’ e che la formula del Festival in genere è quando mai abusata a livello nazionale ed internazionale. Tuttavia che i livornesi siano campioni di ironia è indubbio e le sorprese potrebbero comunque arrivare, perché in questo caso la sfida è anche culturale, visto il calibro di alcuni ospiti. Tutti gli eventi saranno a pagamento (al prezzo popolare di 3 euro ciascuno) ed i biglietti possono essere acquistati già online. L’auspicio è quello che al di là dei tre giorni di questo evento la città sappia prendersi lo spazio che si merita all’interno di un panorama nazionale in cui un po’ più di ironia non farebbe assolutamente male. Specialmente perché prendersi troppo sul serio non è mai bene e avere la lingua ‘lunga’ può essere allora un grande pregio per provare a ridisegnare la realtà con quel candore tipico di chi si desta con meraviglia in un mondo per lui completamente nuovo. Lo humor dovrebbe servire anche a questo e dovrebbe servire anche ai politici per guardarsi bene allo specchio. Nel corso del Festival su ‘Il senso del ridicolo’ ci sarà posto anche per questo, per definire meglio cosa sia il ridicolo nella politica con l’intervento di Enrico Mentana e poi di Sergio Staino. Speriamo che qualche politico si faccia vedere nel corso di queste ‘lectio’ dedicate a loro, potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione buona da cominciare a suon di risate. E speriamo, ironia labronica a parte, che tutto alla fine non si risolva come la storia della bella dalle lunghe ciglia “che tutti la vogliono e nessuno la piglia”.

Marco Bennici

 

L'Autore

1 commento

Lascia un commento