Un telefono cellulare che squilla potrebbe causare disturbo non solo per chi sta vicino, ma anche per i bambini non ancora nati. Uno studio, svolto dal professor Boris Petrikovsky, ginecologo e ostetrico presso il Wyckoff Heights Medical Center a New York, e dal dottor Evgeny Zharov ha analizzato gli effetti che il telefono cellulare e il cercapersone hanno sui feti. Secondo gli studiosi, il suono e le vibrazioni dei dispositivi causano una reazione di sorpresa e spavento che disturba il normale ciclo del sonno del bambino. La ricerca ha coinvolto 28 ostetriche e ginecologhe al terzo trimestre della gravidanza, tra i sette e i nove mesi, quindi, analizzando come i loro feti reagissero all’uso ripetitivo dei cellulari e dei cercapersone, attivi per il personale sanitario negli ospedali.). Le donne erano state monitorate attraverso dispositivi ad ultrasuoni ed è stato osservato che tutti i feti si sono spaventati al suono di telefoni e cercapersone, manifestando la sorpresa attraverso movimenti della testa, apertura della bocca o lo sbattere delle palpebre.
Il passo successivo della ricerca è stato capire se il feto, a distanza di tempo, si abituasse al suono. I telefoni sono stati quindi impostati in modo da suonare ogni dieci minuti; il 90 per cento dei bambini ha continuato ad avere la stessa reazione, senza mutamenti di sorta. Solo quando i telefoni e i cercapersone sono stati fatti suonare ad intervalli di cinque minuti, c’è stata una diminuzione di reazione nel 60 per cento dei feti al di sotto delle 36 settimane e nel 90 per cento dei feti dalle 36 settimane in su. Il dottor Petrikovky ed il suo team hanno tenuto a specificare che il disturbo di tali apparecchiature non si può dichiarare per certo come nocivo o stressante per i bebé durante la gravidanza, ma sicuramente disturba il normale comportamento del feto. Precedentemente, una ricerca aveva già dimostrato come i medici in dolce attesa e regolarmente al lavoro tendessero a patire di complicazioni durante la gravidanza rispetto alla media, come nascite premature e pre-eclampsia (pressione alta).
