Bere il caffè non è solo un piacere ma a quanto sostengono gli esperti uno dei rimedi per proteggersi dalla demenza senile e dall’Alzheimer. Lo sostengono gli esperti della Johns Hopkins University e dell’Institute for Scientific Information on Coffee in un rapporto finanziato da alcune delle più importanti aziende europee produttrici di caffè. I risultati del rapporto sono stati presentati durante l’annuale Congresso europeo sull’Alzheimer tenutosi a Glasgow. Secondo il rapporto, bere dai 3 ai 5 caffè al giorno protegge l’organismo dall’Alzheimer grazie ai polifenoli che questa bevanda contiene, noti per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, e alla caffeina, in grado di prevenire la formazione delle placche amiloidi responsabili dello sviluppo della malattia.
Alzheimer, la tazzina aiuta la “memoria”
Non solo. Secondo il rapporto il caffè avrebbe anche un effetto “colla”: sarebbe in grado persino di rinforzare i ricordi anche a distanza di 24 ore dal suo consumo. Una conclusione tratta a seguito del coinvolgimento di un gruppo di volontari, ai quali sono stati somministrati 200 mg di caffeina. A seguito di questa prima fase, i ricercatori hanno notato una migliore risposta della memoria e un minor accumulo della proteina beta amiloide, responsabile del morbo di Alzheimer, nel cervello e nei vasi sanguigni.
Non tutti gli studiosi sono però propoensi a prendere seriamente in considerazione le conclusioni dello studio inglese: anche se alcuni studi hanno suggerito, indagato e riscontrato un possibile legame tra il consumo di caffè e un più basso rischio di demenza, ha spiegato Simon Ridley, dell’Alzheimer’s Research UK, le prove ottenute finora non sono comunque sufficienti a trarre conclusioni definitive sui suoi effetti. Ciò significa che saranno necessari ulteriori studi e approfondimenti per poter decidere da che parte è la ragione.
