"Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio".

Pietro Barilla

Anche la campagna può essere smart in stile Internet of Things

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Chi lo ha detto che solo le città possono essere smart? Nessuno! E allora la Lancaster University vuole provare a portare questo concetto fuori dalle mura urbane e vedere quali applicazioni possa avere in campagna, in un ambiente dove ritmi e stili di vita sono ovviamente diversi da quelli delle grandi metropoli. Pensando alla Internet of Things, alla comunicazione punto-punto fatta attraverso il web e al monitoraggio in tempo reale dei dati, quindi alla estensione della rete al mondo degli oggetti e dei luoghi del nostro quotidiano, si è infatti sempre associato questo concetto all’ambiente cittadino, senza mai svilupparla in termini di ambiente rurale.

L’Internet of Things va in campagna

internet in campagnaUn primo tentativo di capire cosa sarà la Internet of Things in campagna lo farà il professor Gordon Blair che ha appena ricevuto un finanziamento dall’Engineering and Physical Sciences Research Council inglese per condurre un nuovo progetto proprio in questo senso. Avrà diciotto mesi di tempo per sviluppare alcuni scenari applicativi. Si può immaginare anche che alcuni domini di intervento potranno andare dalle inondazioni all’inquinamento dei campi, dal movimento delle mandrie fino alla siccità. Tutti questi fenomeni potranno essere meglio compresi e monitorati cercando di spostare qualsiasi attività di raccolta dati su internet e sviluppando applicazioni online in grado di elaborarle istantaneamente.

Questa tecnologia rivoluzionaria ha avuto facile vita nelle città, in spazi geologicamente e morfologicamente facili da gestire. Cercare di applicarla in campagna comporta qualche sfida in più, per esempio sul come costruire una rete di trasmissione dati in presenza di montagne e alberi lungo il percorso. I ricercatori non sembrano essere più di tanto preoccupati sul punto, preferiscono guardare ai benefici che potrebbero arrivare dalla realizzazione di un simile collegamento. Fanno intuire che sarebbero immensi. Allora presto potranno diventare comuni anche in campagna apparecchi digitali, stile collare, per le pecore, sensori per il monitoraggio degli argini dei fiumi e monitor che diano informazioni in tempo reale sul livello dei corsi d’acqua e delle precipitazioni attese.

Il professor Gordon Blair

internet of things in campagnaIl professor Gordon Blair spiega a FUTURO QUOTIDIANO: “Le città sono sempre state al centro della Internet of Things senza problemi, utilizzando questa tecnologia per il monitoraggio dell’inquinamento, del traffico urbano e persino per consentire agli utenti di trovare parcheggio più facilmente il sabato sera. Anche la campagna presenta alcune sfide interessanti in questo senso che vanno dai danni provocati dal cambiamento ambientale, ai rischi legati alle esondazioni dei corsi d’acqua. Le possibilità di portare la Internet of Things in campagna sono limitate, uno dei nostri obiettivi sarà quello enumerarle tutte con attenzione e vedere come farle rientrare nel progetto”.

Marco Bennici

L'Autore

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