DE MISTURA: “DEDICO QUESTO PREMIO ALLE DONNE SIRIANE”
IN UN VIDEO SPIEGA LA SITUAZIONE DEL CONFLITTO SIRIANO E LE PROSPETTIVE
“Anche nei momenti più difficili dobbiamo mantenere la speranza per i siriani, affinché loro stessi ne abbiano”.
Con queste parole Staffan de Mistura l’inviato speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite in Siria ha ritirato il premio Speciale ‘Franco Cuomo International Award’ – il premio dell’associazione Ancislink intitolato allo scrittore, giornalista e drammaturgo scomparso nel 2007 – consegnato il primo dicembre a Roma. De Mistura in un collegamento video ha commentato l’assegnazione del Premio e le dinamiche in atto nel conflitto siriano.
“Dedico questo Premio alle donne siriane. Grazie per la grande opportunità di poter ricevere un premio prestigioso come il ‘Franco Cuomo International Award’ e anche di poter condividere qualche parola sulla più grave crisi umanitaria di questo secolo, in cui siamo intensamente coinvolti – ha dichiarato de Mistura. In 46 anni di servizio per l’ONU e 19 conflitti non mi sono mai confrontato con una situazione così complessa, che prosegue da cinque anni in modo terribilmente distruttivo, in cui tutte le regole del gioco in campo umanitario sono scomparse: ospedali, medici, bambini, donne, scuole, moschee, chiese… tutto è stato toccato. È un conflitto che coinvolge, in termini umanitari e militari, 12 Paesi: siamo partiti da una rivolta popolare degenerata in una reazione militare a catena, poi in un conflitto regionale di prossimità tra due nazioni, Iran e Arabia Saudita, e, per finire, in un terzo cerchio internazionale geopolitico in cui Russia e Stati Uniti avevano opinioni molto diverse su come affrontare la crisi, con una divisione del Consiglio di Sicurezza. A ciò aggiungiamo che – grazie anche a un accordo russo americano – abbiamo ottenuto una tregua di tre mesi che ha salvato migliaia di persone e ha permesso l’accesso umanitario a 19 differenti zone assediate e abitate da un milione e quattrocentomila persone. Quel periodo di tregua coinvolgeva 98 gruppi armati. Senza ovviamente dimenticarsi della presenza dell’Isis, una novità rispetto a conflitti del passato come, per esempio, quello in Iraq e quello in Afghanistan. È un quadro assolutamente complicato in cui si ha la percezione che qualsiasi vittoria militare sarà una vittoria di Pirro. Dopo i campi di battaglia, dovrà essere coinvolto un intero Paese per cercare di rimarginare le ferite. La popolazione, particolarmente quella sunnita, dovrà essere inclusa nei processi di ricostruzione. La formula è “sempre includere”. Io credo che questo spirito sia lo stesso che aveva Franco Cuomo e vi ringrazio di questo premio a lui dedicato che, molto generosamente, avete voluto assegnarmi”.
Tutti di altissimo profilo i premiati della terza edizione del Franco Cuomo International Award, la cui cerimonia, quest’anno condotta da Giampiero Marrazzo, giornalista e direttore del e-magazine Futuro Quotidiano, si è tenuta, alla presenza di un foltissimo pubblico, nella storica sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, che è sede del Senato: l’attrice turca Serra Yilmaz e il regista Antonio Salines per la sezione Teatro; giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo e il professore di relazioni internazionali Guido Formigoni per la sezione Saggistica e Giornalismo; Omar Galliani e Tommaso Cascella per la sezione Arte; la scrittrice e conduttrice radiotelevisiva Rai Cinzia Tani e lo scrittore e poeta Valerio Magrelli per la sezione Letteratura. Gli altri due premi speciali dell’ Ancislink, che è presieduta dal professor Franz Ciminieri e organizza la manifestazione, sono andati a Mario Micheli Professore di Museologia e critica artistica e del restauro e all’editore Roberto Bini della Nabige.
Augurio di un pieno successo al Premio e apprezzamento per le molteplici attività culturali dell’associazione, sono stati espressi dal presidente del Senato Pietro Grasso, in un messaggio letto da Alberto Cuomo, figlio dello scrittore al quale riconoscimento è dedicato, che ha anche ricordato la figura del padre, giornalista appassionato, autore di numerosi romanzi, saggi e opere teatrali: da Gunther D’Amalfi e il Codice Macbeth, entrambi finalisti al Premio Strega, ai Semidei, , al Tradimento del Templare, ai Dieci, opera che fa per la prima volta luce sugli scienziati che firmarono nel ’38 il Manifesto della Razza.
E’ stata affidata a Paolo Messa, direttore del Centro Studi Americani e Consigliere Rai, la tradizionale relazione, che caratterizza la cerimonia e che è dedicata solitamente a un grande tema di attualità. Messa, che ha parlato del futuro dei rapporti tra Europa e Stati Uniti, si è anche soffermato ad affrontare la questione importante dell’informazione nell’era di internet. Tema sul quale sono tornati anche Valerio Magrelli e Cinzia Tani, entrambi premiati per la sezione Letteratura, che si sono rivolti ai giovani, invitandoli a essere meno presenti sui Social e a leggere di più. Un riferimento in chiave critica è stato fatto poi dai due scrittori al Nobel che quest’anno è stato assegnato a Bob Dylan, definito uno schiaffo ai veri poeti e un malriuscito tentativo di far presa sulle ultime generazioni, che per altro conoscono poco o conoscono affatto la star americana della musica falk.
Serra Yilmaz premiata per “Ultimo Harem” e la “Bastarda di Istanbul” messe in scena al Teatro Rifredi di Firenze, ha parlato della sua terra, la Turchia, che vive un momento difficile, ma anche e soprattutto dei tagli alla cultura nelle epoche di crisi che favoriscono il proliferare ovunque nel mondo dell’ignoranza. Il Franco Cuomo International Award per il teatro è andato anche ad Antonio Salines, per la sua magistrale interpretazione nello spettacolo “Il Martirio del Pastore”, che ha lanciato un forte appello contro il dilettantismo imperante e il clientelismo che ormai prevale anche all’interno del mondo dello spettacolo.
Per la Sezione saggistica e giornalismo hanno ritirato il Franco Cuomo International Award Guido Formigoni e Aldo Cazzullo. Il primo premiato per la sua ultima opera “Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma”, pubblicata nel 2016 con la casa editrice Il Mulino, dedicata ad una delle figure più cruciali della nostra storia repubblicana. Il secondo, non solo per la sua attività di giornalista, per i suoi articoli, interviste ed editoriali sul “Corriere della Sera”, ma anche per il suo ultimo libro “Le donne erediteranno la terra” (Mondadori), un saggio nel quale spiega e dimostra perché il tempo in cui la loro sottomissione, durata millenni, sta per finire.
I vincitori della Sezione Arte sono stati Tommaso Cascella e Omar Galliani, due grandi del nostro tempo, entrambi notissimi in Italia e all’estero, entrambi “Accademici dell’Università Roma Tre”. In particolare Galliani, docente all’Accademia di Brera, per la sua straordinaria perizia tecnica, soprattutto nel disegno, campo in cui è unanimemente riconosciuto come l’artista contemporaneo più importante e per la sua estrema profondità inventiva e creativa, che lo rendono uno dei pittori contemporanei più importanti dell’attuale scena artistica, le sue opere si trovano in numerosi musei e gallerie, pubbliche ( per esempio, il Parlamento italiano) e private in tutto il mondo. Cascella, per il suo articolato e originalissimo linguaggio dei segni e della materia. Particolari riconoscimenti sono andati oltre che a Staffan de Mistura, inviato speciale del Segretario Generale dell’Onu per la Siria, a Mario Micheli, professore associato di Museologia e critica artistica e del restauro all’Università degli Studi Roma Tre che ha creato una scuola itinerante in Salvador. E infine a Roberto Bini che con la sua casa editrice Nabige ha saputo realizzare testi pregiatissimi.
Con il patrocinio dell’ECPD, il Centro Europeo per la Pace e lo Sviluppo delle Nazioni Unite, l’iniziativa è stata fortemente voluta dal presidente dell’Ancislink, Franz Ciminieri, uno dei più attivi comunicatori culturali della capitale e intende premiare chi si è distinto in diversi ambiti culturali. A selezionare i vincitori è stata una giuria di grande prestigio, presieduta dal professor Otello Lottini e composta da intellettuali ed esponenti del mondo della cultura in Italia: Giuseppe Marra, Presidente del Gruppo GMC Adnkronos, Maurizio Scaparro, autore e regista teatrale, Emilia Costantini, giornalista del Corriere della Sera, Paolo Acanfora, docente di Storia contemporanea allo IULM di Milano, Giancarlo Bosetti, direttore della rivista internazionale Reset Doc, Piotr Salwa, direttore dell’Istituto polacco di Cultura, Maria Pia Fiorentino, scrittrice e giornalista, direttore della rivista L’eterno Ulisse e Giampiero Mele, saggista e imprenditore.
LE MOTIVAZIONI
Sezione Letteratura
Cinzia Tani
Giornalista e scrittrice, autrice di tantissimi romanzi, biografie e saggi, conduttrice di numerosi programmi televisivi e radiofonici, Cinzia Tani, è stata premiata dalla giuria del Franco Cuomo International Award per il suo straordinario talento letterario, continuamente alimentato dalla passione e dalla ricerca e per il suo ultimo libro “Donne pericolose” (Rizzoli), un’opera in cui la storia si fa narrativa attraverso i ritratti di quindici protagoniste di momenti epocali della prima metà del secolo scorso, raccontate attraverso i loro amori, le loro avventure, il loro coraggio e la loro determinazione. Grandi spie, che contribuirono, nel bene e nel male, a cambiare le sorti del mondo durante la prima e la seconda guerra mondiale. E se le più conosciute sono Mata Hari e Josephine Baker, attraverso questo libro se ne scoprono molte altre, rimaste finora avvolte nell’oblio. Tra tante ricordiamo: Gertrude Bell, inglese coltissima, storica, scrittrice e archeologa in grado di parlare francese, italiano, tedesco, persiano, turco e arabo, una donna che, accanto a Lawrence d’Arabia, svolse un ruolo fondamentale nella rivolta araba contro l’Impero Ottomano e nella nascita dell’Iraq; Hedy Lamarr, la bellissima attrice austriaca, primo nudo della storia del cinema, che durante la Seconda Guerra Mondiale inventò e brevettò un sistema di guida a distanza per siluri, una tecnologia che è alla base della moderna telefonia wireless.
Sezione Letteratura
Valerio Magrelli
Ai nostri giorni, poche figure di intellettuali, come quella di Valerio Magrelli, sono riuscite a costruire un complesso universo culturale, articolato in una pluralità di direzioni, ben riconoscibili e individuabili, ma tutte correlate: professore universitario, poeta, traduttore, saggista, giornalista, scrittore. Ciascuna direzione si presenta con configurazioni particolari, con un proprio profilo tecnico, creativo, strutturale e problematico in una dimensione, comunque, largamente sistemica. La dinamica che ne risulta garantisce un profilo unitario al suo lavoro scientifico, creativo, traduttologico e divulgativo. Ed è per questa peculiarità e assoluta originalità che gli è stato attribuito il «Franco Cuomo International Award». Dopo un esordio folgorante a soli 23 anni con «Ora serrata retinae» (Feltrinelli), ha sviluppato un percorso di grande qualità, colto e consapevole, che lo caratterizza come uno dei più importanti poeti dei nostri giorni. Anche nelle altre attività Magrelli manifesta attitudini di novatore, sorretto com’è sempre dalla acuta consapevolezza che la sua avventura intellettuale si compie, in primo luogo, nel cuore di un paese e dei suoi problemi, sullo sfondo della crisi delle società contemporanee. Da qui, i suoi interventi militanti su riviste, giornali e tv che si affiancano ai numerosi lavori di ricerca scientifica, come anche il suo rigoroso lavoro editoriale e la sua produzione di traduttore, soprattutto dalla letteratura francese, che ha saputo declinare con la perizia del tecnico del linguaggio e la libertà creativa dello scrittore, conferendo nobiltà e autorevolezza a una pratica letteraria, non sempre eccellente nel nostro paese. Infine, più recentemente, con il romanzo «Geologia del padre» (Einaudi), scritto con un linguaggio colto e variegato, è riuscito ad affrontare la narrativa su un duplice versante: una prospettiva privata, legata al ricordo della figura paterna, dalla quale discende una specifica gerarchia degli eventi; e un punto di vista “irreale” che ricompone lo stesso passato in una dimensione diversa, letteraria.
Sezione Teatro
SERRA YILMAZ
L’ “effetto Serra” in Italia, in particolare a Firenze, dura da oltre dieci anni. L’attrice turca Serra Yilmaz, conosciuta al grande pubblico soprattutto per i film di Ferzan Ozpetek, regista per il quale è diventata la prediletta musa/icona da Le fate ignoranti a Saturno contro, ha in realtà una profonda formazione teatrale e proprio nel capoluogo toscano, al Teatro di Rifredi, ha riscosso i suoi più recenti successi: dall’ Ultimo Harem alla Bastarda di Istanbul. Nata a Istanbul dove vive, ma molto richiesta anche in Francia per sofisticate produzioni teatrali, la Yilmaz è molto amata dal pubblico per il suo modo di recitare privo di enfasi, i suoi gesti minimalisti, gli sguardi magnetici. Un carisma che trasmette alla platea con autentica naturalezza e che le viene unanimemente riconosciuto anche dalla critica. Dicono di lei: “Quando sale in palcoscenico detta legge”. E se le viene chiesto di spiegare il motivo del grande interesse che suscitano le sue interpretazioni, risponde con disarmante semplicità: “Credo perché sono molto narratrice, come è sempre stato il destino delle donne: hanno scritto poco ma parlato tanto”.
Sezione Teatro
Antonio Salines
Le sue omelie invocavano la giustizia sociale, la democrazia, le riforme, la libertà, la dignità e i diritti umani e incitavano alla resistenza non violenta, denunciando torture e stragi e la feroce repressione di massa messa in atto dal governo del Salvador e dell’esercito contro i campesinos. Un sicario dei cosiddetti squadroni della morte di Roberto D’Aubuisson, leader del partito nazionalista Arena, gli sparò un colpo mentre sull’altare alzava l’ostia per la consacrazione. Era il 24 marzo 1980. Si chiudeva così la vicenda di Oscar Romero, prete scomodo e coraggioso, proclamato beato pochi mesi fa, difensore dei più deboli e dei perseguitati. Una figura straordinaria, mirabilmente interpretata da Antonio Salines nello spettacolo “Il Martirio del Pastore” del drammaturgo latinoamericano Samuel Rovinski, messo in scena da Maurizio Scaparro. Senza retorica, senza mai trasformare il personaggio che interpreta in santino, Salines con la sua recitazione essenziale e scarna, ma intensissima e serrata, è riuscito ad arrivare diritto al cuore degli spettatori, suscitando fortissime emozioni. Salines è un grande attore che la giuria del Franco Cuomo International Award premia anche per la lunga carriera, un attore che con il suo intenso lavoro ha contribuito senz’altro a fare la storia del teatro italiano.
Sezione Saggistica – Giornalismo
Aldo Cazzullo
Aldo Cazzullo è una grande firma del Corriere della Sera, dalle cui pagine ogni giorno racconta agli italiani i principali avvenimenti nazionali e internazionali, fornendo ai lettori, anche attraverso le sue interviste e i suoi editoriali, possibili chiavi per decodificare ciò che avviene nel mondo. Cosa che fa sempre con acume e intelligenza e un garbo speciale, cercando di squarciare sempre il velo del pregiudizio o di capovolgere il punto di vista in modo tale da infrangere ogni conformismo. La giuria del Franco Cuomo International Award lo premia per queste sue qualità di giornalista, ma anche per il suo ultimo libro “Le donne erediteranno la terra” (Mondadori), un saggio nel quale spiega e dimostra perchè il tempo in cui la loro sottomissione, durata millenni, sta per finire. Anzi, ci dice l’autore molto ottimisticamente, è finita. ” Comincia il tempo -sostiene- in cui le donne prenderanno il potere. Lo stanno prendendo. Le donne ne faranno un uso migliore degli uomini. E li salveranno”. Ci piace crederlo anche a noi.
Sezione Saggistica
Guido Formigoni
La giuria del Franco Cuomo International Award ha premiato lo storico dell’età contemporanea Guido Formigoni, per la sua ultima opera “Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma”, pubblicata nel 2016 con la casa editrice Il Mulino, dedicata ad una delle figure più cruciali della nostra storia repubblicana. Un’opera che arricchisce preziosamente la memoria storica del nostro paese e che ha il grande merito di essere la prima biografia storiograficamente fondata dello statista pugliese, un primo fondamentale studio complessivo sulle sue vicende biografie che così fortemente si intrecciano con la storia nazionale. Tra i meriti indiscussi dell’opera vi è l’aver superato l’esclusività del riferimento alla tragica vicenda del sequestro e dell’assassinio di Moro, restituendo per intero la complessità della sua biografia, della sua dimensione intellettuale, della sua esperienza politica come costituente, come segretario della Democrazia cristiana, come presidente del consiglio, come ministro degli esteri, inserendo le vicende nazionali all’interno del più ampio contesto europeo ed internazionale della guerra fredda. Il lavoro storiografico di Guido Formigoni, che ha lontane e feconde radici, allo stesso tempo raccoglie i frutti di una nuova stagione di studi sulla figura di Moro e apre a nuove e più meditate analisi della storia italiana ed europea, divenendone un imprescindibile punto di riferimento.
Sezione Arte
Tommaso cascella
Cascella Tommaso vive e lavora tra Roma, dove è nato, e Bomarzo. E’ uno degli artisti italiani più noti anche a livello internazionale e più intensamente problematici, in cui una rigorosa professionalità artistica si coniuga con forti sensibilità e interessi culturali: è anche editore, fondatore e direttore di riviste. Proviene da una antica famiglia di pittori e scultori, assai nota nel panorama dell’arte italiana, fin dalla metà dell’Ottocento. La funzione che Cascella attribuisce all’arte non è quella di imitare la realtà, ma di costituire uno scenario di segni -linee, cifre, colori, frammenti e inserimenti di materiali- che spesso rimane enigmatico e crea rapporti visivi imprevisti e una peculiare sintassi costruttiva. Attraverso questi strumenti, Cascella azzera la realtà, quella che comunemente vediamo e riconosciamo, per proporne una sua visione, che mira a superare le forme consuete con cui essa si presenta, realizzando una sintesi astratta, secondo un ordine peculiare di relazioni tra le cose. E’ il suo linguaggio dei segni e della materia, articolato in modo da consentire all’osservatore di decifrare il contenuto delle opere, non secondo logica e razionalità, ma secondo emozioni, passioni e sensibilità, in base alle proprie emozioni, passioni e sensibilità, in base alle proprie visioni e suggestioni personali e culturali. Il suo lavoro creativo di pittore e scultore è stato presentato in centinaia di mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, ed è documentato in numerosi cataloghi, oltre che in pubblicazioni, frutto di riflessioni ed elaborazioni critico – teoriche dello stesso artista. Le sue opere sono presenti in numerose e importanti collezioni, pubbliche e private, in Italia e all’estero.
Premio – Sezione Arte
Omar Galliani
Omar Galliani, nato a Montecchio ( Reggio Emilia), dove vive e lavora, è uno dei pittori di vertice della scena nazionale e internazionale, sulla quale, la sua dimensione specifica dell’arte, si precisa fin dalle prime esperienze pionieristiche degli anni Settanta, in una radicale essenzialità e in una traiettoria creativa, fondata sull’ascesi conoscitiva, che emerge dalla fenomenologia della materia, e sulla rigorosa indagine sul valore dei segni. Essa si estrinseca in figure simboliche e rarefatte, che esprimono un cammino verso la luce e la chiarezza mentale e in cui l’intuizione immaginativa, che parte dalla materia, si manifesta come trasparenza e vibrazione segnica, elaborate con una sensibilità estremamente raffinata e secondo uno stile personale di rango estetico superiore. Lo sforzo creativo dell’artista, pertanto, produce forme e immagini che si caricano di senso e di dinamismo vitale. Per cui, dinanzi alla percezione e alla fantasia dell’osservatore, il mondo dei suoi quadri si presenta come una superficie di valori figurali e di segni coloristici e luminosi, che si fondono e fluiscono gli uni negli altri, riempiendone la visione di sensibilità figurale e di significati trascendentali e spirituali. Il suo profilo artistico, inoltre, si fonda su una straordinaria perizia tecnica, soprattutto nel disegno, campo in cui è unanimemente riconosciuto come l’artista contemporaneo più importante ( anche a livello internazionale) e su una estrema profondità inventiva e creativa, che lo rendono uno dei pittori contemporanei più importanti dell’attuale scena artistica.
Premio speciale internazionale
Staffan De Mistura
Il Premio speciale internazionale Franco Cuomo 2016 viene attribuito a Staffan De Mistura per il suo impegno profuso nel difficile e delicato ruolo come inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, in un momento straordinariamente complesso per le relazioni tra i popoli e gli Stati nel medio oriente; per la sua instancabile opera di pace posta al servizio del popolo siriano vittima di una drammatica stagione di violenza, di massacri, di tragedie umanitarie. Una stagione che vede tragicamente soccombere soprattutto le categorie meno protette (le donne, i bambini, gli anziani) e costringe masse di persone alla fuga, all’esilio, all’emigrazione forzata con incalcolabile danno per lo sviluppo di quelle terre. Al ruolo e al compito di sostegno del processo di pace e all’attività di promozione dello sviluppo economico, sociale, culturale e politico del popolo siriano, rappresentati da Staffan de Mistura è dedicato questo riconoscimento promosso dallo European Center for Peace and Development per il Franco Cuomo International Award.
Premio speciale
PER LA COOPERAZIONE SOCIALE E CULTURALE INTERNAZIONALE
Mario Micheli
Mario Micheli è tra i più autorevoli docenti dell’Università Roma Tre, per il rigore e la modernità del suo approccio alle problematiche della conservazione e del restauro del patrimonio culturale, artistico e archeologico. In particolare, si è sempre segnalato per l’ampio respiro delle sue ricerche, che vanno oltre lo stretto ambito accademico e sono collegate con la realtà sociale, nazionale e internazionale. La sua visione programmatica e progettuale, pionieristica e innovativa, gli ha consentito di raggiungere importanti traguardi e di aprire canali di cooperazione con l’esterno – dell’Università e del Paese- attivando relazioni scientifico-culturali e rapporti istituzionali di grande importanza e significato per l’Italia. Segnaliamo, tra le sue molte attività, il Coordinamento del progetto per l’intervento di studio e conservazione dei Bronzi di Riace, la partecipazione al progetto per lo studio e il restauro della Lupa capitolina, la consulenza per il restauro dei murali del Lupanare a Pompei, lo studio endoscopico della statua di Marco Aurelio e gli studi preliminari per il suo trasporto. Anche a livello internazionale la sua attività è una lunga storia di successi, iniziata da quando ha incominciato a collaborare con l’Unità Tecnica Centrale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri, e, da quando, in posizione di comando, ha promosso e sviluppato progetti nel campo del patrimonio culturale in ogni parte del mondo, suscitando interesse e apprezzamento per i risultati raggiunti. Numerosi corsi, lezioni e seminari tenuti in molti paesi hanno contribuito a diffondere la presenza tecnico – scientifica italiana, nonché la concezione teorica e pratica del restauro e della conservazione, ispirate alle teorie e metodologie della Scuola italiana dell’Istituto Centrale del Restauro e del suo fondatore Cesare Brandi: da Malta al Marocco, dalla Germania all’Iraq, dall’Algeria alla Repubblica Popolare Cinese. In quest’ultimo paese, in particolare, ha lavorato a lungo, dando un decisivo contribuito al progetto del “Centro di Formazione per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Culturale Cinese”. La sua ultima iniziativa, per la quale gli è stato conferito il Premio Speciale Franco Cuomo, riguarda il progetto, elaborato, a partire dal 2012, come professore dell’Università Roma Tre, per lo sviluppo socio-economico di El Salvador, volto alla conservazione del patrimonio storico, materiale immateriale del paese latino-americano, mediante attività formativa con la costituzione di una Scuola- Laboratorio. Una iniziativa di alto valore sociale ed educativo, molto apprezzata dalle Autorità salvadoregne e italiane, e che, su basi rigorosamente scientifiche, contribuisce a scrivere una nuova pagina dell’Italia migliore, sul piano dell’impegno del Paese, dell’Università Roma Tre e, naturalmente, del professore Mario Micheli, promotore e direttore del progetto.
PREMIO SPECIALE
PER L’EDITORIA D’ARTE
ROBERTO BINI
La biografia di Roberto Bini è ricca di importanti e diversificate esperienze professionali e culturali, in cui ha raggiunto risultati di grande qualità sul piano produttivo e manageriale, oltre che artistico e creativo. Tra queste attività, spicca la sua collaborazione con Fabrizio Gentili con il quale ha fondato la Casa Editrice Nabige, Rimini – Roma, di cui è l’anima, con l’obiettivo di creare libri d’arte e di pregio, nella veste grafica e nella ricchezza e profondità dei contenuti e guidandola con grande passione, gusto estetico e visione del futuro. Nel breve volgere di pochi anni, la Nabige è diventata una realtà molto apprezzata, in Italia e all’estero, per l’originalità e la qualità delle sue edizioni, frutto della migliore tradizione artistico-artigianale italiana, sia dal punto di vista dell’accuratezza estetico-formale che da quello della maestria tecnico-operativa e della scelta dei materiali, nonché per la ricchezza dei contenuti. Tra i cataloghi d’arte va ricordato quello dedicato alla mostra di Dante Ferretti e Oliviero Rainaldi, Nada y Todo, del 2015, ospitata nel Tempietto del Bramante. Ma è l’ultima opera della Nabige, appena uscita, quella per la quale Bini riceve il Premio Speciale Franco Cuomo: una edizione integrale della Torah, commissionata da un autorevole esponente dalla Comunità ebraica messicana, Dan Tartakovski. Essa comprende la trascrizione integrale in ebraico moderno del testo originario (con un font creato appositamente per questa edizione da uno dei maggiori calligrafi di Gerusalemme) ed è arricchita da una ricca sezione introduttiva, con scritti di importanti personalità ebraiche, cattoliche e laiche sul dialogo interreligioso. Il testo è illustrato da Baruj Salinas, artista cubano – americano, con 26 tavole appositamente realizzate per questa edizione.
Il volume ha una speciale copertina, che costituisce un raro esempio di alta ebanisteria italiana. Anche la stampa materica delle tavole di Salinas, che è una antica tecnica di litoserigrafia, è stata eseguita da abili maestri artigiani, con effetti di straordinaria resa espressiva. Una edizione esclusiva basata su tecniche secolari, che costituiscono la memoria storica dell’ingegno manuale italiano e sono una riconoscibile espressione dell’eccellenza del Made in Italy. L’opera ha avuto un convinto e speciale apprezzamento anche da Papa Francesco, che ha voluto scrivere a mano una speciale benedizione per tutti i collaboratori, autorizzandone la pubblicazione nella prima pagina e firmando personalmente le prime venti copie.