La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

I big data il cupido del futuro

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Siamo schiavi inconsapevoli dei megadati. Usati anche per combattere la criminalità e per generare rivoluzioni, come è successo in Egitto, attraverso la condivisione di messaggi e video su internet, queste informazioni minano la tranquillità della nostra quotidianità. Non si possono “postare” le immagini delle vacanze appena trascorse sui social network senza essere intercettati da qualche azienda di infradito e fare un giro su siti online senza iscriversi e dovendo compilare, per la felicità delle imprese, moduli in cui vengono chiesti dati utili per segmentarci.

La tecnologia dell’amore

Cosa dobbiamo aspettarci dalla tecnology of business? Di trovare l’amore. Amore on line. futuro quotidiano I Big data possono farci conoscere la persona giusta. Come? Le agenzie si sono specializzate nel incrociare le informazioni che ci riguardano facendo fino a 400 domande personali per scoprire le nostre preferenze e abitudini e inserendo i nostri profili, dopo averli elaborati, all’interno di grandi archivi in cui si sa tutto di noi. Match.com ha un contenitore di 70 terabyte (70.000 gigabyte) di dati sui propri clienti. Analizzando questo “tesoro” di informazioni le agenzie, legate al love affair business, forniscono servizi personalizzati ai loro clienti che soddisfatti alimentano profitti sempre maggiori. Un romance shopping su misura che negli Stati Uniti, secondo la società di ricerca IbisWorld, fa girare attorno all’internet dating un ricavo di circa 2 miliardi di dollari all’anno. In forte crescita è mercato degli incontri web tramite applicazioni mobili. La Juniper Research prevede, infatti, che questa nuova possibilità commerciale su device crescerà fino a raggiungere 2,3 miliardi di dollari entro il 2016, rispetto al 1 miliardo di dollari registrato nel 2011. Consapevolmente ci teniamo ormai lontani dal classico corteggiamento con fiori e cioccolatini e non ci stupiamo più nel rivedere Meg Ryan e Tom Hanks prendersi una cotta scambiandosi email. L’innamoramento del futuro scaturisce decifrando algoritmi e basandosi sulla tecnica del “filtraggio collaborativo” che verifica le informazioni fornite volontariamente al nostro sito di dating favorito con il comportamento che adottiamo sul web.

Il controllo passa dai social.

Non accade di rado, infatti, che nella speranza di rendersi più interessanti si raccontino facilmente delle “imprecisioni” sul proprio conto, mezze verità che però, altrettanto semplicemente, possono essere verificate incrociando i dati degli applicativi più usati. Facebook, Twitter, Istagram, Itunes e amore on line. futuro quotidiano Spotify sono la cartina tornasole per integrare o sconfessare le informazioni fornite dagli utenti. Illegale? No se si pensa che siamo noi stessi a fare in modo di essere “spiati”. Il tutto parte da un’azione positiva: l’iscrizione al sito, un like alla pagina social e il rilascio dell’indirizzo email, utile se come nel caso di Gmail si associa a Google+. In questo modo si può dare un’identità precisa alle persone in cerca della persona giusta. In amore vince chi fugge, in questo caso non da internet.

Barbara Gherardi

L'Autore

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