Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Il senso dell’Italia per l’Africa

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Luanda, capitale dell’Angola, è oggi l’ultima tappa del tour del presidente del Consiglio Matteo Renzi in Africa. Un viaggio importante, che segna il ritorno alla grande dell’Italia sulla scena internazionale, dopo anni di limbo.

Abbiamo finalmente un governo che ha capito che non si può né rimanere al palo, né stare al traino di altri, ma che è assolutamente indispensabile tornare a essere dinamici per crescere e per avere più chance di uscire dalla crisi. Un governo che ha capito che bisogna sostenere le imprese che vogliono esplorare le nuove possibilità che il mondo offre. Torniamo, dunque, ad essere presenti ed è anche questo il senso della missione compiuta da Renzi nei paesi dell’area sub-sahariana, missione che si conclude questa mattina con l’incontro con il presidente Eduardo dos Santos e con una conferenza stampa congiunta.

L’Africa è un paese grande, ricco di risorse, che sta cambiando e con il quale dobbiamo fare sinergia. Andarci per accreditare anche politicamente le nostre imprese farà cambiare in meglio anche noi. In Mozambico, dove Renzi è arrivato sabato 19, sono già operative Eni, Saipem, Api Nova Energia, Maccaferri, Avia, Cmc, Gruppo Trevi, Salcef, Tenaris, Techniplan, Gruppo Cremonini, Sfir, Igo Sammartini, Verdemare, Gruppo Mazzitelli Sviluppo Immobiliario, Ignazio Messina e Leonardo Business Consulting. Ma il Mozambico ha bisogno di infrastrutture, servizi, catene di distribuzione, potenziamento del settore agroalimentare e noi possiamo aiutarlo.

Congo Brazaville, Italia partner storico

Poi c’è  il Congo Brazaville, dove Renzi è stato ieri: è tra le dieci economie più dinamiche dell’Africa, con  un settore petrolifero che copre il 75% del bilancio. Siamo partner storici – l’interscambio è stato pari nel 2013 a 420 milioni di euro -siamo secondi in Europa solo dopo alla Francia, grazie a Eni, ma anche a imprese che operano nei settori dei servizi, dell’ingegneria. E infine l’Angola, paese che fino a 10 anni fa era dilaniato da una sanguinosissima guerra. Oggi sta conoscendo una fase di enorme sviluppo. Ha bisogno di tutto, quel tutto che il nostro Made in Italy è in grado di offrire. Non perdiamo quest’occasione. E facciamolo nel segno di una cooperazione sana e moderna, che punti al rispetto dell’habitat, dell’uomo e della crescita reciproca, quella vera.

Velia Iacovino

 

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