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Lee Tamahori

L’Italia? Arriva all’#Asem al traino del grande vuoto: l’Ue

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Milano è la città che da oggi ospita la decima edizione dell’Asem (Asia-Europe Meeting), l’importante vertice commerciale che coinvolge Europa e Paesi asiatici e che risulta essere anche un test per la capacità penetrativa della politica estera degli Stati. Un appuntamento rispetto al quale risulta emblematico il profilo di un‘Italia che sta fuori le tabelle di studio degli scambi commerciali rispetto ai partner europei e che si presenta al meeting senza un ministro di riferimento. Di questo Futuro Quotidiano ne ha parlato con Alfredo Mantica, ex sottosegretario agli Esteri del governo Berlusconi ed esperto dell’intricato mondo di relazioni, equilibri e “realismo” rappresentato dagli affari esteri.

Senatore, il vertice Asem è ai nastri di partenza. Come arriva il nostro Paese a questo appuntamento?

Con le idee poco chiare. Basti pensare che l’Italia non ha ancora espresso un parere sull’accordo atlantico tra Stati Uniti ed Europa: un segnale di debolezza confermato dalle parole del sottosegretario allo Sviluppo economico italiano che qualche giorno fa parlava di procedere “a pezzi” nel trattato con gli States.

Che c’entra questo con il vertice euroasiatico?

Che non avendo idea del rapporto commerciale con gli Stati Uniti arriviamo a questo importante test con l’Asia al traino di una grande assente: l’Europa.

L’Ue resta un gigante commerciale però.

Al vertice Asem occorrerebbe portare invece proprio uno dei grandi problemi: quello rappresentato dal mondo islamico, non possiamo pensare che solo gli Usa possano risolvere il problema. Ecco sarebbe anche una grande occasione – almeno negli incontri bilaterali – per far capire il nostro ruolo. L’Europa che cosa va dire dire sull’Iraq e la Siria? Su questo grande scacchiere rappresentato dalla “Via della seta”?

mantica

L’ex sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica

Eppure il traffico commerciale verso l’Europa aumenta.

In Asia c’è un mondo. Cina, India, Giappone, Russia: grandi potenze che si avvicinano e che sono pronte a trattare in Europa. Anche con noi: i cinesi hanno firmato con Renzi accordi importanti, segno che la Cina sta investendo parecchio in Italia.

Lo abbiamo visto in Finmeccanica. Siamo appetibili?

No, siamo deboli. Lo hanno fatto anche gli americani con Blackrock in Intesa San Paolo.

L’Italia si conferma terra di conquista?

L’Italia è affamata di investimenti. Nel senso che capitani italiani che investono non ce ne sono più. Molti degli investitori italiani non rischiano più, non lo fanno nemmeno in nero. C’è una fuga dall’Italia: ad esempio la Fiat, che ha portato la sede in Olanda che ha dimostrato così di essere un paradiso fiscale.

Insomma, siamo al centro di interessi americani e cinesi. Situazione potenzialmente esplosiva.

Sì, rischiamo di diventare terreno di scontro geopolitico tra Usa e Cina.

E in tutto questo l’Italia arriva al vertice Asem senza un ministro degli Esteri…

Diciamo che dalla Seconda repubblica, con l’indicazione di un premier forte, i ministri degli Esteri sono più o meno degli esecutori: non a caso all’assemblea dell’Onu ha parlato Renzi. Detto ciò è certo un altro punto di debolezza dal punto di vista politico e un’occasione sprecata. Mi spiego meglio: se l’Italia avesse un ministro forte potrebbe giocare diversamente una partita importante come l’Asem, invece di stare dietro alla politica assente dell’Ue.

Scusi, ma non abbiamo il superministro degli Esteri Mogherini?

La Mogherini? Quanto conta in verità? Se l’Inghilterra riconosce la Palestina chi può opporsi? Diciamo che Mrs Pesc è più che altro una portavoce che media tra posizioni diverse. Avrebbe contato molto di più avere il ministro dello Sviluppo economico…

A dire il vero saremmo anche in pieno semestre europeo italiano. Non crede che risultiamo un po’ sottodimensionati?

Tutti gli osservatori lo hanno detto: al di là delle debolezze del nostro governo il semestre capita in un momento particolare proprio perché l’attenzione in questi mesi è tutta indirizzata all’indicazione dei 28 commissari, alla formazione del nuovo governo. Certo, Renzi dovrebbe essere serio e responsabile e non vendere ogni cosa che si fa come un gesto rivoluzionario. Aggiungo come è risaputo come l’Italia non sia molto amata in Europa: uno degli attacchi alla Mogherini, ad esempio, è che fosse filo-russa.

Capitolo Russia. Croce o delizia?

Per anni quest’Italia che dialoga con Putin è stata derisa. Ma adesso lo si capisce bene quanto il rapporto commerciale con la Russia sia importante, quanto quello russo sia un mercato aperto al commercio italiano. E questo rapporto privilegiato dell’Italia con la Russia ha sempre dato molto fastidio all’Europa e ha sempre provocato reazioni da parte degli States.

Quale potrebbe essere lo sbocco di questo vertice nei rapporti tra Europa e Russia?

Che possa essere importante lo dimostra il fatto che l’America vuole evitare l’accordo tra Europa e Russia. Provi a immaginare l’incontro tra i giacimenti spaventosi dell’Est e i capitali occidentali. Una roba che fa tremare i polsi.

Antonio Rapisarda

Twitter @rapisardant

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