Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Ora legale “letale”, è allerta per aumento casi d’infarto

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E’ allerta ora legale. Tra poche settimane, esattamente nella notte tra il 28 e il 29 marzo, tornerà ad essere attivo l’orario legale, quello che coincide con l’arrivo della primavera e che da sempre associamo all’allungamento delle giornate e al ritorno del sole. Eppure secondo uno studio condotto negli Stati Uniti dovremmo iniziare a temere le lancette che si spostano un’ora avanti.

Gli effetti dannosi dell’ora legale

ora-legaleLa ricerca, condotta dall’Università del Michigan, ha infatti stabilito che il lunedì successivo al cambiamento d’orario farebbe aumentare i casi d’infarto del 24-25%. Questo perché perdere un’ora di sonno, soprattutto a ridosso dell’inizio della settimana, provocherebbe nel corpo umano una serie di disturbi, quali insonnia, carenza di appetito, nervosismo, e anche il cuore ne risentirebbe. L’aumento dei presunti casi d’infarto poi proseguirebbe anche nei tre week end successivi al 29 marzo.

Nonostante non ci sia ancora una prova scientifica che faccia ricollegare l’ora legale al presunto accentuarsi degli attacchi di cuore, l’autore della ricerca americana, Hindter Gurm, ha sostenuto che proprio la perdita di sonno, e con questo l’aumento dello stress, provocherebbero come conseguenza anche all’elevarsi dei casi di infarto. Proprio per questo negli Usa, diversi stati hanno addirittura lanciato una campagna per la soppressione del cambio d’ora.

L’ora solare amica del cuore

Discorso inverso accade invece in autunno quando la protagonista diventa l’ora solare. Riportare indietro le lancette di un’ora, e quindi poter dormire 60 minuti in più, farebbe infatti affaticare di meno il nostro cuore. Non a caso il numero di infarti registrati nei lunedì successivi a questo cambiamento sono diminuiti del 21%.

 

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