Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Roma oggi è come ai tempi di Caligola. Intervista con lo scrittore Franco Forte

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scrittore forteMentre la cronaca di Mafia Capitale assume di ora in ora proporzioni più vaste, esce Caligola – Impero e follia (Mondadori ed., pp. 410, Euro 22,00), di Franco Forte. Un romanzo storico che inevitabilmente si colloca a ridosso dell’attualità. Specialmente quando, nelle pagine conclusive, si legge una frase del controverso imperatore, che, per quanto valida per la Roma di ogni epoca, acquisisce un inevitabile sentore di attualità: «Quali giusti dovrebbero esserci, in questa città corrotta e malata che si sta annientando da sola?» Il libro segue le vicissitudini di Caligola con un serrato andamento da biopic. Quindi molto evocativo sul piano delle immagini. Ma anche raffinatissimo nella struttura dei dialoghi che, pur fra debite concessioni alla fraseologia e allo stile latino, mantengono una qualità contemporanea a tutto beneficio della leggibilità. Di più. Malgrado la scansione dei capitoli abbia un andamento epico, il succedersi degli episodi costituisce un autentico page turner, fra macchinazioni, rovesciamenti di campo e sortite inattese del protagonista e dei personaggi di contorno.

Dalla ricostruzione romanzesca di Franco Forte, Caligola esce restituito alla sua verità di uomo della Storia, certamente capace di elevarsi ben al di sopra dei simili, perfino quando la sete di potere e il despotismo ne prevaricano la lucidità. D’altronde, Gaio Cesare Germanico, detto Caligola per l’abitudine infantile di calzare le caligae dei soldati, viene mosso soprattutto dallo stimolo della vendetta. Dapprima quella per la morte del padre, avvelenato, poi verso la sua stessa famiglia. La madre per adulterio, il fratello Nerone Cesare per la debolezza di carattere. Soltanto la sorella Giulia Drusilla suscita l’amore di Caligola, anche fisico, perché tra i due si consuma un incesto che durerà per tutta la vita, finché lei perirà avvelenata come il padre. Sullo sfondo, l’ombra di Tiberio. Nemico giurato della Gens Giulia, cui appartiene Caligola, l’imperatore non accetta competitori al vertice di Roma. Eppure, soccomberà proprio alla sua inestinguibile sete di assolutismo, tradito dai fedelissimi, che sosterranno Caligola, per volgersi successivamente anche contro di lui. Franco Forte da diversi anni si sta imponendo nel panorama italiano dei narratori autentici, quelli che hanno delle storie da raccontare e non da riversare elucubrazioni su pagina. Illuminante una conversazione con lui.

Franco Forte non è nuovo alla reviviscenza narrativa dell’antica Roma…

Sono i lettori a chiederlo a gran voce, e io non posso certo tirarmi indietro. Roma antica esercita un fascino enorme sul pubblico, soprattutto quando viene raccontata secondo angolature nuove, originali. E dato che questo è in assoluto il primo romanzo al mondo interamente dedicato a Caligola, soprattutto dopo il forte revisionismo storico che ha rivalutato questo particolarissimo imperatore, è evidente che l’effetto che può fare sui lettori è importante. Oltre tutto, ho deciso di impostare il libro in modo abbastanza diverso dal solito: è tutto scritto in terza persona ma dal punto di vista di Caligola, fin da quando ragazzino inizia a capire come è fatto il mondo. Ogni cosa, dunque, è vista dai suoi occhi e interpretata dalla sua mente, e questo è stato forse l’esercizio più difficile da mettere in campo.

La stesura di Caligola, dati i tempi materiali necessari, precede di molti mesi le vicissitudini giudiziarie di questi giorni. Ma la finzione migliore non è quella che coincide a volte per vie imperscrutabili con la realtà? O piuttosto la Roma imperiale costituisce un modello valido in permanenza.

Come dico sempre, se conoscessimo un po’ più a fondo la Storia, oggi vivremmo meglio. Se non altro per imparare dagli errori del passato. Invece, continuiamo a ripetere le nostre miserie, dimostrando grande ignoranza su ciò che è già accaduto. Un esempio? Ecco una frase particolarmente significativa: “I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene. I ladri di beni pubblici nell’agio e negli onori.” Non è stata scritta oggi da qualche commentatore politico, ma da Marzio Porcio Catone più di 2000 anni fa. Della serie: è già accaduto tutto, bastava informarsi e cercare di evitare di ripeterci. Invece…

Franco Forte si è occupato anche di Barbarossa, di Gengis Khan, della Milano impestata del ‘500…

Viaggiare nella storia, dalla Roma antica alla Milano di Carlo Borromeo, è sempre una gioia, per me, e sono molto soddisfatto di sapere che anche i miei lettori si divertono a seguirmi in queste peregrinazioni su e giù nella linea del tempo. Per imparare tante cose, per sorprenderci, per emozionarci insieme agli eroi e alle persone semplici del passato. Se non è narrativa questa…

Il romanzo storico, da parecchio ormai, ha acquisito rilevanza nel panorama librario. Soprattutto quello di produzione estera. Gli americani, in particolare, non avendo un passato plurisecolare, reinventano quello europeo…

Il romanzo storico funziona perché abbiamo tutti bisogno di capire dove affondano le nostre radici. Dopodiché, gli anglosassoni, come sempre, sono bravi a costruire prodotti per il grande pubblico, anche se proprio nello storico trovano una concorrenza spietata da parte degli autori europei, soprattutto italiani, che nulla hanno da invidiare ai colleghi d’oltre oceano. Anzi, almeno in questo campo, anche noi riusciamo a farci tradurre e apprezzare all’estero.

Della bibliografia di Franco Forte fanno parte anche la fantascienza, il giallo, il thriller spionistico…

Sì, oltre che nel tempo ho sempre amato viaggiare anche attraverso i generi letterari, per quanto, rifacendomi a quanto affermato da Gianarturo Ferrari, uomo che di editoria e di libri se ne intende, “i generi in realtà non esistono. Esitono i libri. E prima ancora gli autori. Poi, da questi, derivano quelli che per comodità qualcuno chiamara i generi letterari…” Ecco, mi piace considerarmi prima di tutto un autore. Poi, quello che scrivo potrà anche rientrare in generi diversi, ma ogni mio libro credo sia un mondo a sé, che merita ampiamente vita propria.

Giornalista, commentatore sportivo, sceneggiatore, autore, direttore delle collane da edicola del gruppo Mondadori. Sono i dati di un professionismo raro o unico nell’Italia della crisi che travolge anche l’editoria.

Da sempre mi muovo in tutti i campi della scrittura e dell’editoria, per imparare ogni volta qualcosa di nuovo, avere nuove sfide e nuovi traguardi da raggiungere. Perché per me non c’è frase più vera di quella che dice: “Chi si ferma è perduto”. E se ci si siede troppo in un unico settore di attività, si rischia di fermarsi davvero, cosa che non posso nemmeno immaginare.

C’è poi l’aspetto importantissimo dello scouting. Manuali di scrittura creativa e iniziative per incoraggiare, formare e sostenere chi sceglie la via dell’espressione letteraria…

Certo, io opero molto in questo settore, perché oltre che scrittore sono anche editore, e dunque sono sempre a cacciascrittore forte di talenti da pubblicare. Dato poi che moltissimi aspiranti scrittori mi contattano tutti i giorni chiedendomi consigli di scrittura, e non potendo rispondere a tutti (passerei le giornate a fare solo questo), ho deciso di scrivere dei manuali pratici in cui ho riversato tutta la mia esperienza e tutte le mie conoscenze in modo da dare non il solito libretto fatto di teorie inutili, ma strumenti veri di lavoro per chi intende fare sul serio con la scrittura. E grazie al libro digitale ho potuto anche proporre un testo pratico che credo di gran valore a un prezzo bassissimo e abbordabile da tutti (“Il viaggio dello scrittore”, edizioni Delos Digital, Euro 1,99), per cui non ci sono più scuse: se davvero vuoi arrivare a scrivere bene e pubblicare, prima informati, cerca di comprendere i meccanismi della scrittura e dell’editoria, applicali, e poi cerca una strada con gli editori. Muoversi a caso, senza avere alcuna conoscenza del mestiere, non serve a nulla. Parola di chi ci è passato…

Enzo Verrengia

L'Autore

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