La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

STALKING, IL GRANDE NEMICO DEL MONDO FEMMINILE

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Il pericolo è che dell’8 marzo il giorno dopo e quelli successivi restino solo mimose appassite ed echi spenti di retorica. Mentre nella realtà seguitano a impeversare discriminazioni, maltrattamenti, femminicidi e soprattutto incubi persecutori. Questi ultimi aprono squarci d’inferno per esistenze che altrimenti scorrerebbero nella quotidianità in serbo per chiunque, con varianti non soggette all’arbitrio di intrusi.

Lo stalking

fare_stalkingIn amor vince chi fugge. Ma cosa accade se chi insegue non desiste, fino a diventare un predatore che tende agguati, ovvero uno stalker? No, non c’entra il film di Tarkovskij del 1979, nel quale il termine indica un cacciatore di reperti alieni. Qui è attrazione fatale, per restare al cinema. La pellicola diretta da Adrian Lyne nel 1987 divenne il terrore degli uomini che temevano di essere braccati dopo un’avventura disimpegnata. Se non fosse che più spesso le donne subiscono un comportamento a rischio non nuovo ma oggi definito per la legge e la psicologia stalking. Deriva dal verbo stealcian, che nell’inglese arcaico indicava il movimento furtivo di chi tende agguati. E cos’altro sono quelli di cui sono vittime tante donne colpevoli unicamente di aver voluto interrompere una relazione, troncare un matrimonio o soltanto accendere senza volerlo fantasie di sconosciuti?

Lo stalking non è l’ennesima invenzione dei media, i quali hanno solo trovato una definizione inquietante per un fenomeno che non lo è da meno sulla pelle di chi vi incappa. Ovvero la brutale violazione della vita privata da parte di un ex o talvolta di completi estranei. Un sinonimo è harrassment, molestia. Il movente: l’affetto elevato ad ossessione, specie quando si è incapaci di accettare quella che Igor Caruso ha definito con il titolo del suo libro “La separazione degli amanti”. Negli Stati Uniti esistono centri di accoglienza per donne perseguitate, qual era la Rose Madder del bel romanzo di Stephen King. Non si contano i siti Internet ricchi di testimonianze, imbeccate legali e decaloghi di prevenzione, che si possono sintetizzare in due principi: non mostrare timore verso lo stalker e, nel caso di un ex coniuge o compagno, chiarire senza mezze parole che non se ne parla proprio di “ricucire”.

Alcuni dati

Un problema da società avanzata ben diffuso nell’Italia solare e mediterranea che ha saltato tutti i fossi dell’occidente, anche quelli a difesa dagli angoli oscuri. L’espressione in uso è “sindrome del molestatore assillante”. Qualche statistica. Il 55% delle vittime ha un età che va dai 18 ai 25 anni. Nel 72% dei casi, lo stalking consiste in telefonate anonime, che, a loro volta, vengono effettuate per il 50% da conoscenti e il 20% da partner precedenti. Il 55% delle segnalazioni è incentrato sulle conseguenze psicofisiche, che comprendono ansia, insonnia e postumi da stress. Lo stalking è monitorato dal Comitato Scientifico del Sindacato di Polizia (Coisp), che ha distribuito in provincia di Roma 607 questionati compilati congiuntamente all’Associazione Italia di Psicologia e Criminologia. Altri numeri. Il risultato conferma che l’86% delle vittime è tra le donne.

I soggetti maggiormente esposti

All’Università di Modena è sorto un centro anti-stalking, diretto dal professor Paolo Curci, con lo scopo di analizzare questa nuova frontiera della devianza. Non si tratta di esercizio accademico, quanto di un primo passo per mettere sul chi vive coloro che svolgono le professioni di servizio, medici, infermieri, terapeuti, avvocati, e sovente attirano attenzioni indesiderate che giungono all’omicidio. Dieci anni fa un’assistente sociale fu assassinata a Foggia da un ex tossicodipendente avuto in cura, e più di recente, l’urologa di Sassari Monica Moretti è stata uccisa a coltellate da un paziente introdottosi nella sua abitazione dopo innumerevoli tentativi. Sono proprio i paladini della solidarietà i più esposti, insieme ai personaggi dello spettacolo e della sfera pubblica. Irene Pivetti ha avuto il coraggio di confessare in diretta televisiva la scorsa estate le persecuzioni subite da uno stalker quando abitava a Milano. Madonna fu assillata da un fan che le voleva uccidere la guardia del corpo per non aver nessuno tra sé e la diva. Il molestatore di Jodie Foster, Jack Hinckley, sparò nel marzo dell’81 al presidente Reagan per attirare l’attenzione della vittima. Nel dicembre dell’anno prima Mark Chapman colpì a morte John Lennon dinanzi al Dakota Building di New York. Meno note le minacce di stupro a Steven Spielberg da parte di Jonathan Norman, culturista ed aspirante attore, catturato nei pressi dell’abitazione del regista, a Pacific Palisades. Lo stalker si è vantato dinanzi alle autorità di voler violentare il cineasta dinanzi alla moglie di quest’ultimo, l’attrice Kate Capshaw. Intenzioni confermate da veri e propri attrezzi del mestiere: due paia di manette, nastro adesivo, un coltello e lamette.«La mia prima reazione fu l’incredulità» dichiarò all’epoca Spielberg, che girava in Irlanda Salvate il soldato Ryan. «Poi mi lasciai prendere dal panico e non volevo parlare a mia moglie dell’ossessione di Norman.»

I primi sintomi dello stalking

stalkingLo stalking andrebbe preso ai primi sintomi. Esemplare la vicenda di Linda Anello, una giovane americana, perseguitata quando era ancora adolescente dal ventiquattrenne arbitro di softball Bruce Raines. Cominciò con l’invio di mazzi di rose, magliette, bambole e pizze. Continuò con passaggi in auto davanti all’abitazione della Anello e pedinamenti. Si spinse fino ad intimidazioni nei confronti del primo a portarla fuori. Quindi arrivarono i messaggi inseriti tra le pagine del quotidiano che la famiglia riceveva ogni giorno per posta: «Sono qua fuori. Inutile dire di cosa sono capace. Ti terrò d’occhio per beccarti». A dispetto dei numerosi arresti, Raines seguitò a praticare lo stalking con la Anello. Il tutto fu ricostruito in un film per la Tv, Moment of Truth: Stalking Back, diretto nel 1993 da Corey Allen. I dati che emergono da uno studio del National Institute of Justice dimostrano che l’8% delle donne e il 2% degli uomini potranno subire simili persecuzioni negli Stati Uniti. Ma il vantaggio americano sta in una legislazione di gran lunga più restrittiva. Tanto che nella maggior parte degli stati esistono severe norme perfino contro lo stalking via Internet e messaggini telefonici, eventualità piuttosto comune nell’era della telematica. Laddove in Italia la categoria del reato rientra nel diritto alla privacy.

Saper accettare la propria sconfitta

Più pratici di consigli del dott. Cesare Monti per chi non si rassegna ad essere lasciato: «Si può provare rabbia, ribellione, protesta, si può urlare la propria disperazione, fino allo sfinimento…[vedere Quando finisce un amore, di Riccardo Cocciante]ma poi la vita continua. Col tempo subentra la calma: si passa pian piano dalla rassegnazione, al fatalismo. Bisogna accettare la condizione umana: ogni bene può essere perduto, anche l’amore di coppia. Ogni essere ha una parte (e a volte intollerabile, così sembra), di dolore; ma contro il muro di bronzo della realtà non serve battere i pugni ..non serve a nulla! La realtà non cambia. E’ giocoforza accettarla! L’umorismo ridimensiona, sdrammatizza, riduce il catastrofismo, ridà la giusta misura. Ci vuol saggezza, una certa filosofia, non prendersi troppo sul serio, sorridere di sé, (le vere cose che importano sono poche). È in questo sorriso fatto di ragionevolezza, di benevolenza e di relativizzazione, che sta la nostra fierezza di essere umani (“ragionevoli” appunto). Ci sono persone incapaci di umorismo (=incapaci di ridimensionamento con la visione d’insieme delle cose): di ogni piccolezza fanno un dramma, e della loro esistenza fanno il dramma dei drammi! (egocentrismo megalomanico-narcisista) Eppure, prima o poi, si dovranno fare i conti con le tragedie dell’essere, con la “malattia mortale” che è la vita e col destino di “condannati a morte” che è di tutti.»

Enzo Verrengia

L'Autore

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