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Rainer Maria Rilke

STOP A BOLLETTE DI 28 GIORNI. I CONSUMATORI CHIEDONO IL RIMBORSO

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Dopo le dichiarazioni del minsitro dello Sviluppo Carlo Calenda sullo stop alla fatturazione delle bollette telefoniche a 28 giorni, da inserire in manovra, le associazioni dei consumatori chiedono di più: il rimborso agli utenti  delle somme illegittimamente incassate dalle società telefoniche. Ferma la posizione dei Codacons, che invita  a” correre ai ripari e con urgenza”. Il presidente Carlo Rienzi spiega che “il danno subito dagli utenti a causa del conteggio a 28 giorni è  pari a 1,19 miliardi nel 2016 solo per la telefonia fissa e gli abbonamenti sim”. ” Vietare la pratica di fatturazione a  quattro settimane, peraltro già dichiarata fuorilegge dall’Agcom, non basta -spiegga- qualsiasi provvedimento legislativo del Governo in tal senso dovrà necessariamente tenere conto dei rimborsi spettanti agli utenti. Questo perché se è illegale emettere bollette ogni 28 giorni, sono nulli tutti gli effetti che derivano da tale pratica, compresi i maggiori ricavi incassati dalle compagnie telefoniche dal 2015 a oggi che dovranno interamente essere restituiti ai consumatori”.

Ma come fare ad avviare la pratica di risarcimento? Lo spiega il Codacons che, nel frattempo ha presentato in ben 104 procure esposti per presunta truffa e appropriazione indebita contro i gestori delle telecomunicazioni e si prepara alla Class Action, precisando che l’utente ha la possibilità di procedere con una diffida/reclamo. Si deve cioè scrivere al proprio gestore di telefonia fissa, adsl, fibra, e ibrida (bollette con addebito fisso più mobile) tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, o tramite un fax al numero ufficiale con ricevuta di ricezione, contestando ai sensi della delibera indicata ogni mese di fatturazione a 28 giorni, chiedendo il rimborso per ogni mese pagato.

Si diffida il gestore a proseguire e lo si invita ad accettare la richiesta, precisando che  se entro 30 giorni non risponderà, o risponderà negativamente, si adiranno le vie legali competenti. In particolare, in questi casi, cioè se il gestore non risponde o risponde negativamente, si può andare sul sito Codacons, e si potrà aderire ad una conciliazione. Sarà sufficiente scaricare e compilare il formulario Ug parzialmente precompilato per richiedere l’applicazione degli indennizzi automatici.voce.

Sul piede di guerra anche altre associazioni, tra l’Adusbef con il fondatore Elio Lannutti e il presidente Antonio Tanza in prima linea. “Si chiede  al governo -scrivono- di intervenire con urgenza, fissando per legge la cadenza mensile della fatturazione sia sulla telefonia mobile che fissa, soprattutto per sbloccare la legge sulla class action, non a caso bloccata da Confindustria che predica bene e razzola male, azione collettiva uno dei pochi deterrenti contro i predoni del mercato, che ricorrono ad artifici e raggiri per conseguire ingenti profitti sulla pelle delle famiglie, formidabile strumento- come negli Stati Uniti dove è in vigore da oltre 1 secolo- per impedire illeciti guadagni mediante pratiche commerciali scorrette, in aperta violazione di leggi e perfino di lievi delibere delle autorità di regolazione dei mercati”.

 

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