Non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro.
Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.

Alan Kay

Contro l’allattamento della mamma il web può manifestare bullismo

0

Chiunque sia anche solo minimamente convinto che l’allattamento a richiesta sia la soluzione migliore per allevare un bambino, dovrebbe almeno una volta provare a tirar fuori la tetta gocciolante di latte davanti alla cassa di un supermercato. Magari all’orario di punta – la fila è lunghissima – il sacchetto di plastica che si apre a fatica, il pupo sempre più urlante e la suocera che ti cerca al telefono nello stesso momento.

mammeTi hanno detto che il latte di mamma fa bene, produce anticorpi, rende più intelligenti, che un’educazione a basso contatto può mettere a rischio lo sviluppo affettivo del bimbo, così non ti sottrai mai alla richiesta ossessiva. Di giorno, ma soprattutto la notte. Ad ogni santissima ora, fino a rischiare di prendere il muro a testate. Magari sei al tuo primo figliolo – in piena crisi post partum- non hai ancora nipoti e le tue amiche più care sono donne parecchio in carriera. Così nessuno ti ha detto fino in fondo la verità. Non una parola al corso preparto, non fiata l’ostetrica, ne’ il ginecologo ed è omertoso persino il pediatra. Il difficile non è cominciare: il difficile è smettere. Quando va bene il bambino – quasi sempre oltre l’anno – t’accarezza delicatamente le tette, gli parla, dice loro: “Mie”. Quando va bene.

Nel peggiore dei casi è oramai diventato un pupone che ti infila le mani nella scollatura, mentre succhia con le dita stritola l’altro capezzolo fino a torturarlo, spesso quando si stacca lo tira allungandolo come un chewing-gum qualsiasi, a volte va avanti per ore che ti senti anche male. Naturalmente piange se provi a dire di no e non e’ escluso che ad ogni rifiuto ti riempia qualche volte di botte. Allora pensi che hai sbagliato qualcosa – sei stremata, oltre che disperata – così ti affidi ad un gruppo di aiuto. Eravate quelle del ‘finche’ resisto’. Adesso c’è chi consiglia il peperoncino. Chi ricorre all’aloe, al rossetto, alle foglie di cavolo, chi si cosparge il petto di aceto, alternativamente di maionese, di sale, addirittura di aglio e cerotti, chi va a dormire con tre gocce di limone sul seno e chi se lo colora di nero. Tecnicamente la chiamano: ‘estinzione dolce’.

Le ‘ciuccie’ nel frattempo sono sempre più stanche – amore di mamma lo vedi che hanno la bua? – eppure il bambino di smettere non ne vuole sapere. Alla fine ritorni lì da dove eri partita: la “Lega del Latte”, che però non transige: “Chi può dirlo che non si sveglierà più di notte quando non sarà più allattato?”. A quel punto vacilli, cerchi conforto ed affidi al web il tuo dolore. Un centinaio di mamme rispondono in chat: “Tuo figlio è un maniaco; tu sei una pazza; stai allevando un potenziale assassino; i padri sono tutti coglioni; andate a curarvi; la tetta a due anni? vergogna!”. Bullismo di gruppo.

Fiorella Corrado

L'Autore

Lascia un commento