Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Un premio nel nome di Salvo D’Acquisto, il giovane che salvò 22 persone dalla furia nazista

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salvo d'acquistoEra un’Italia allo sbando, profondamente ferita, devastata dal fascismo e dalla guerra , quella uscita dall’armistizio di Cassibile e dall’8 settembre del 1943. Un’ Italia, abituata ad avere una guida forte, e che invece si ritrovava invece all’improvviso trainata, non si sa come, da un re fragile e in fuga, senza più nessuna struttura statale sulla quale contare, e un senso di dissoluzione generale e di sgomento e con un esercito e delle forze dell’ordine che non sapevano più a chi obbedire, con chi stare e chi tradire. Un momento difficile per la coscienza di ciascuno, un momento in cui toccò fare delle scelte irrevocabili e si distinse chi ebbe il coraggio di rispondere soltanto e unicamente ai propri valori, quei valori che fanno la differenza tra un uomo vero e un uomo soltanto. Quei valori che si identificano nella solidarietà e nella difesa della libertà. Fu un uomo vero, in quel momento della nostra storia che mise alla prova tanti uomini, Salvo D’Acquisto, un carabiniere che sacrificò la sua vita per salvare quella di 22 civili arrestati per rappresaglia dai nazisti dopo la morte di due di loro a causa di un’esplosione accidentale avvenuta durante l’ispezione ad alcune casse di munizioni, abbandonate vicino al luogo dove avevano stabilito il loro quartiere generale a Torreimpietra, nell’agro romano. La responsabilità di quell’incidente fu attribuita a sovversivi anonimi e venne aperta una sorta di sommaria e breve inchiesta, per la quale il comandante tedesco pretese la collaborazione della stazione locale dell’Arma, che, nel delirio e nei tanti vuoti di potere di quei giorni, era comandata dal giovane D’Acquisto. Vani furono i suoi tentativi di bloccare i rastrellamenti: 22 abitanti della zona scelti a caso sarebbero stati fucilati se entro l’alba del giorno successivo se non si fosse trovato il colpevole. A D’Acquisto fu chiesto di fare i nomi. Ma D’Acquisto non fece nomi. E mentre i prigionieri scavavano le loro fosse, accade qualcosa. Il giovane sottufficiale si era assunto la responsabilità del presunto attentato e così vennero tutti rilasciati. Lui, da solo, offrì il petto al plotone di esecuzione nazista. Non aveva ancora compiuto 23 anni.

L’Associazione Ancilink ha deciso dallo scorso anno di dedicare a questa figura esemplare, nel giorno dell’anniversario di quell’eroico sacrificio – che cade il 23 settembre – un premio da assegnare a chi è impegnato in prima linea accanto agli altri e un incontro per trasmettere ai giovani la memoria di un atto così generoso, così importante. La seconda edizione del memorial, intitolato a D’Acquisto, si è tenuto mercoledì 23 nella Sala “Pietro da Cortona” dei Musei Capitolini con il Patrocinio Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri e l’adesione del Comandante Generale. Moderati dal presidente Ancislink, Franz Ciminieri, hanno preso la parola il senatore Athos De Luca, il prof. Paolo Acanfora, che ha ricostruito quei giorni così drammatici della nostra storia, Il colonnello Alessandro Della Nebbia, Responsabile Ufficio Storico del Comando dell’Arma, delegato ufficiale del Comandante Generale, Claudio Boccaccini, autore e regista della pièce “La foto del Carabiniere”, un testo che rievoca la storia di suo padre, uno dei 22 salvati dall’esecuzione per il sacrificio del vice brigadiere. E ancora, Angiolo Pellegrini, generale dei Carabinieri in pensione, già braccio operativo del pool di Falcone e Borsellino, e autore del libro “Noi, gli uomini di Falcone” e la professoressa Paola Bisegna, dirigente del liceo romano “Democrito”, che ha proposto al pubblico –oltre 120 persone- intervenuto alla serata la lettura di due testi dedicati al sacrificio di Salvo D’Acquisto. All’iniziativa ha partecipato una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri Roma Ostia ed il presidente dell’Associazione Nazionale Militari Cri in congedo), Col. (cgd) Giuseppe Scrofani. L’award è stato assegnato ad. Aldo De Michele, per il suo impegno di volontario al fianco delle popolazioni africane.

 

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