I ‘cattivi’ per antonomasia hanno i giorni contati. Negli Stati Uniti, i ricercatori delle University of California di Berkeley e di San Francisco hanno in via di sperimentazione una sostanza, a base di tolcapone, che acuisce l’empatia, ovvero quel sentimento che ci rende sensibili e disponibili verso gli altri. Una componente della nostra indole e personalità che, però, in alcuni ha più spazio che in altri, sviluppandone la solidarietà. Una caratteristica umana che è precedente persino alla nascita del linguaggio ed è riscontrabile, secondo l’antropologa Penny Spikins, autrice di un’opera che focalizza gli sviluppi della specie umana, anche nei più antichi progenitori e nel senso del consociativismo del branco.
Il tolcapone
In base alle ricerche effettuate, dunque, potremmo dire che chi ci sembra un cuore di pietra forse soffre di carenze di tolcapone, ragione per cui non sa dare affetto. Gli scienziati sono già allo stadio della sperimentazione sull’uomo. E’ stato selezionato un gruppo, finora composto da 35 persone, a metà del quale sono state soomministrate dosi di tolcapone, mentre alle altre è toccato il routinario placebo. Dopodiché è stato loro chiesto di partecipare a un gioco per il quale bisognava dividere del denaro con un beneficiario sconosciuto, col quale, pertanto, non si aveva nessun legame pregresso. Ebbene, coloro che hanno assunto la sostanza ‘magica’ si sono dimostrati più disponibili e meno avidi dei destinatari del placebo, nonché più sensibili alle buone cause, alla riparazione delle ingiustizie. L’esperimento dimostra che esistono alcune vie neurochimiche che influenzano il comportamento umano, residenti in zone del cervello che sovrintendono alla socialità. La scoperta troverebbe molti campi di applicazione, specialmente in materia di malattie mentali, come le dipendenze e la schizofrenia.E potrebbe fornire spunto, però, anche ad uno scrittore di fantascienza, con una trama dove la somministrazione di tolcapone a livello generalizzato costituisce la base per l’instaurazione di una dittatura. Come diceva lo slogan pubblicitario dei biscotti: “Tempi duri per i troppo buoni!”
