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Alan Kay

USA: Houthi rilasci dipendenti nostra ambasciata a Sana’a

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La richiesta arriva dall’ambasciata statunitense in Yemen

L’ambasciata statunitense in Yemen ha invitato la milizia Houthi a rilasciare immediatamente tutti i dipendenti attuali ed ex della sua sede a Sana’a.

Con un appello sul suo account Twitter, la rappresentanza diplomatica interviene dopo l’arresto dei suoi dipendenti yemeniti finiti nelle carceri dei ribelli filo iraniani nella capitale yemenita.

“Siamo profondamente rattristati dall’impiegato in pensione dell’USAID Abdul Hamid Al-Ajmi, morto in stato di detenzione nelle carceri Houthi. Abdul Hamid, un nonno innocente, non sarebbe mai dovuto morire lontano dalla sua famiglia. Abdul Hamid era un orgoglioso yemenita che ha dedicato la sua vita ad educare i bambini dello Yemen”.

Il dipendente dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo a Sana’a, Abdul Hamid Al-Ajmi, è morto martedì nelle carceri della milizia Houthi, dopo 8 mesi di detenzione arbitraria e privazione delle sue medicine.

La milizia ha rapito, lo scorso novembre, Al-Ajmi e due dipendenti del personale dell’ambasciata americana a Sana’a, l’ex consigliere politico dell’ambasciata, Abdul Qadir Al-Saqqaf, e l’addetto agli appalti Muhammad Shamma.

La campagna di arresti dei dipendenti dell’ambasciata USA a Sana’a è stata accompagnata anche dall’assalto degli Houthi al quartier generale dell’ambasciata e dalla sostituzione delle guardie poste a difesa del sito con membri armati del gruppo.

L’ambasciata USA è stata chiusa nel 2015, dopo che gli Houthi hanno occupato la capitale yemenita, ma alcuni dipendenti yemeniti hanno continuato a lavorare da casa o come guardie di sicurezza per gli edifici, prima che le milizie li arrestassero.

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