Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

“Violenza su bambine in conflitto armato. Quale il ruolo della giustizia penale internazionale?”

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Ne discute MAECI, Nazioni Unite, Unione Europea, Corte Penale Internazionale, Save the Children, Global Coalition to Protect Education from Attack con il contributo di Universities Network for Children in Armed Conflict.

K metro 0 – Roma/New York – Si svolge mercoledì 17 marzo nella modalità virtuale, a partire dalle 16:15 sulla piattaforma delle Nazioni Unite http://webtv.un.org/ l’evento “Violenza su bambine in conflitto armato. Il ruolo del sistema della giustizia penale internazionale”. Il Webinar è organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano insieme a: Niger; Belgio; El Salvador; Norvegia; Unione Europea; Ufficio del Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per i Bambini nei conflitti armati; Save the Children; Global Coalition to Protect Education from Attack e Universities Network for Children in Armed Conflict.

Un dibattito aperto e una altrettanto aperta sfida per la Comunità Civile, che si impegna a trovare nella giustizia penale internazionale la risposta efficace e univoca per la protezione delle bambine vittime di abusi e violenze in situazioni di conflitto alla luce della storica Risoluzione 1325 del 2000 su “Donne, Pace e Sicurezza”, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

I relatori, nello specifico, si soffermano sull’individuazione e sull’analisi delle proposte e delle misure di implementazione che possono contribuire – in maniera concreta – a ridurre le violenze di genere in conflitto armato; sono rappresentanti di Istituzioni, di Organizzazioni della Società Civile e dell’Universities Network.

Introduce: Laura Guercio _ Rappresentante Comitato Coordinamento _ Universities Network for Children in Armed Conflict;

Aprono l’evento:

Marina Sereni, Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Italia);

Axel Kenes, Direttore Generale per gli Affari Multilaterali e la Globalizzazione _ Ministero degli Affari Esteri (Belgio);

Abdou Abarry, Rappresentante Permanente _ Nazioni Unite (Niger);

Trine Heimerback, Vice Rappresentante Permanente _ Nazioni Unite (Norvegia).

Virginia Gamba, Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per i bambini nei conflitti armati;

Eamon Gilmore, Rappresentante Speciale UE per i Diritti Umani.

Intervengono:

Marc Perrin de Brichambaut, Secondo Vice-Presidente _ Corte Penale Internazionale;

Fausto Pocar, già Giudice _ Tribunali Penali Internazionali Ex Jugoslavia e Ruanda;

Giudice ad hoc Corte Internazionale di Giustizia;

Daniela Fatarella, Chief Executive Officer _ Save the Children Italia;

Diya Nijhowne, Executive Director _ Global Coalition to Protect Education from Attack;

Francesco Rocca, Presidente Federazione Internazionale e dell’Associazione Nazionale italiana della Croce Rossa;

Patricia Comandari, Vice Ministro degli Affari Esteri (El Salvador).

La prof. Laura Guercio dell’Universities Network ha ricordato i dati riportati dalla Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per i bambini nei conflitti armati: Solo nel 2019 sono stati oltre 730 i casi di violenza sessuale su minori; 7.747 bambini sono stati reclutati e utilizzati dalle parti in conflitto; 10.173 minori sono deceduti, e più di 1.600 bambini sono stati accertati come rapiti. Sebbene questi dati – prosegue Guercio – colpiscano ugualmente bambine e bambini, le bambine in situazioni di conflitto armato soffrono certamente disagi differenti e hanno necessità diverse”.

Prima Rete internazionale di 45 università e istituti di ricerca italiani e stranieril’Universities Network for Children in Armed Conflict continua il suo impegno per sviluppare una riflessione scientifica e sensibilizzare accademici, istituzioni, studenti e società civile al tema “bambini in conflitto armato”.

di Elena Rossi

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