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Pietro Barilla

Yemen: governo, Houthi rifiutano ogni accordo per pace

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Maeen Abdulmalik accusa gli Houthi di aver evitato ogni accordo volto a porre fine alle sofferenze del popolo

Il primo ministro del governo legittimo dello Yemen, Moeen Abdulmalik, ha accusato gli Houthi di aver rifiutato ogni accordo volto a porre fine alle sofferenze del popolo. L’ultimo dei quali è la tregua umanitaria sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Abdulmalik ha detto lunedì 27 febbraio, al Consiglio per i diritti umani a Ginevra, che la milizia Houthi ha violato tutti i principi dei diritti umani.

Ha anche aggiunto che questa milizia ha giustiziato rapiti innocenti e sfollati yemeniti. Questo fino a quando non siamo arrivati a più di 4 milioni di sfollati interni.

Ha aggiunto che gli Houthi stanno reclutando bambini e diffondendo idee estremiste. I ribelli hanno inoltre causato il ritorno di malattie che avevamo debellato.

Ha concluso dicendo: “Siamo di fronte a milizie estremiste che non credono nella democrazia, nella pace, o nella comunità internazionale e nel suo sistema di governo”.

La tregua, che era in vigore nello Yemen da sei mesi, è terminata il 2 ottobre 2022. Questo perché la sua proroga è fallita, nonostante gli sforzi internazionali.

L’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, si è rammaricato del mancato rinnovo dell’armistizio nel Paese, sottolineando che ciò comporterebbe grandi rischi.

Le Nazioni Unite avevano annunciato il 2 agosto 2022 che le parti yemenite avevano concordato di estendere l’armistizio per altri due mesi. Questo secondo le stesse condizioni, dal 2 agosto al 2 ottobre 2022.

Tuttavia, nell’ottobre 2022, le milizie Houthi hanno ostacolato per la terza volta la proroga di quell’armistizio, imponendo condizioni inaccettabili.

 

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