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Rainer Maria Rilke

Yemen: Houthi intensifica repressione dei giornalisti

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Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, denuncia nuove attività repressive ai danni degli operatori dei media

Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha denunciato nuove attività di repressione ai danni dei giornalisti in Yemen da parte dei ribelli.

La milizia Houthi sta intensificando la sua campagna per arrestare e perseguire professionisti dei media e giornalisti nel paese.

Lo ha spiegato sul suo account Twitter. L’arresto e il perseguimento di professionisti dei media e giornalisti da parte degli Houthi conferma lo stato di “isteria” che ha attanagliato i loro leader. Questo dopo che si sono alzate le voci che chiedevano una rivolta “popolare” contro la milizia.

Il ministro yemenita ha invitato la comunità internazionale ad intervenire. In particolòre alle Nazioni Unite, agli inviati internazionali e alle organizzazioni e gli organismi per i diritti umani a condannare queste pratiche. Ad esercitare “una pressione reale” sui leader del gruppo per costringerli a rilasciare tutti i professionisti dei media e i giornalisti detenuti.

Le famiglie di 4 giornalisti yemeniti rapiti dalla milizia Houthi, quasi sette anni fa, hanno presentato nuove denunce. Hanno confermato che i loro cari erano stati torturati da un importante leader della milizia all’interno della prigione del Central Security Camp di Sana’a.

Le famiglie dei quattro giornalisti che stanno affrontando condanne a morte ingiuste hanno presentato nuove denunce. Hanno affermato che il funzionario dell’archivio dei prigionieri dell’autorità della milizia Houthi, Abdul Qadir al-Murtada, ha aggredito il giornalista rapito Tawfiq al-Mansouri. Lo ha colpito alla testa fino fratturargli il cranio.

 

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