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Italo Svevo

Yemen: Houthi saccheggia le entrate del porto di Hodeidah

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La milizia terrorista Houthi continua a fuorviare l’opinione pubblica yemenita e la comunità internazionale, manipolando la verità dei numeri e le ingenti somme che saccheggiano dai proventi dei derivati ​​del petrolio

Il governo yemenita ha rivelato che le milizie Houthi hanno saccheggiato le entrate del porto di Hodeidah. Si parla di entrate che ammontavano a mille e 600 miliardi di riyal yemeniti. Questo dall’annuncio dell’armistizio dell’ONU nell’aprile 2022.

Lo ha denunciato il ministro yemenita dell’Informazione Muammar al-Eryani.

“La milizia terrorista Houthi continua a fuorviare l’opinione pubblica yemenita e la comunità internazionale. Manipolano la verità dei numeri e delle ingenti somme che saccheggiano dai proventi dei derivati ​​petroliferi. Prodotti che arrivano solo attraverso il porto di Hodeidah”.

I ricavi guadagnati dai derivati ​​del petrolio, che arrivano attraverso il porto di Hodeidah, sono sufficienti a finanziare gli stipendi dei dipendenti statali. Ma anche dei pensionati nelle aree sotto il controllo dei ribelli.

Al-Eryani ha sottolineato che sono 157 le navi cariche di derivati ​​del petrolio che sono state autorizzate ad entrare. Il loro carico è già stato scaricato nel porto di Hodeidah. Ciò è avvenuto dalla dichiarazione dell’armistizio delle Nazioni Unite il 2 aprile 2022 fino al 14 agosto 2023.

La stazza totale delle navi ammonta a 4.098.067 di tonnellate, che equivalgono a più di 4 miliardi di litri di petrolio. Il 50% di queste quantità sono state fornite gratuitamente alle milizie dall’Iran. Sono state vendute sui mercati locali per un prezzo di (450 riyal yemeniti al litro) e un valore complessivo di tre miliardi e mezzo di dollari.

La milizia Houthi impone tasse e dazi doganali per 120 dollari su una tonnellata di derivati ​​del petrolio in transito nel porto di Hodeidah.

Queste cifre si limitano solo alle entrate dirette ottenute dalla milizia Houthi durante un anno e mezzo di durata della tregua dai derivati ​​petroliferi provenienti dal porto di Hodeidah. A questo vanno aggiunti i miliardi che raccoglie dalle tasse e dazi doganali imposte su prodotti alimentari e beni di consumo e spedizioni di gas gratuito proveniente dall’Iran attraverso il porto.

Il Ministro yemenita dell’Informazione ha invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite e i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza a rompere il silenzio. A svolgere il proprio dovere di pressione sulla milizia Houthi affinché interrompa la politica di fame e impoverimento sistematico dei cittadini. A fare pressione sulla milizia affinché destini i proventi di tutte le navi che attraversano il porto di Hodeidah al pagamento degli stipendi dei dipendenti dello Stato e dei pensionati nelle aree sotto il suo controllo.

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