Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Yemen: Lenderking, Houthi rifiuta la tregua

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Respingono i termini più basilari dell’armistizio e si assumono la responsabilità della sua fine. Gli Stati Uniti non possono porre fine alla guerra nello Yemen da soli.

L’inviato degli Stati Uniti in Yemen, Timothy Lenderking, ha affermato che gli Houthi si sono rifiutati di aprire le strade che portano a Taiz. Questa era una delle condizioni base della tregua. Lo ha detto in un briefing davanti al Comitato per le relazioni estere degli Stati Uniti. Il diplomatico ha aggiunto che il governo yemenita sostiene gli sforzi di pace di fronte all’intransigenza degli Houthi.

In un segnale senza precedenti, l’inviato degli Stati Uniti ha messo in guardia contro la propaganda degli Houthi. In particolare quella attraverso la quale cerca di dipingersi come una vittima. Questo di fronte alle richieste yemenite di porre fine alla guerra. Lenderking ha detto che gli Houthi si stanno allontanando dalla pace. La società deve quindi ritenerli responsabili della guerra e ribadire questa verità.

Lenderking ha sottolineato che gli Houthi non si sono impegnati a partecipare al processo politico. I ribelli si sono rifiutati di attuare una delle condizioni più basilari dell’armistizio. Si riferisce all’apertura delle strade che portano a Taiz.

Il rappresentante USA ha elogiato il ruolo saudita nello Yemen. Ha sottolineato che Riad ha adottato misure proattive per garantire moderazione. Anche per garantire l’armistizio delle Nazioni Unite dalla sua fine, lo scorso ottobre.

Ha indicato che Washington cercherà di sostenere l’opzione della diplomazia. Questo per raggiungere una soluzione permanente al conflitto nello Yemen. Lenderking ha anche lanciato l’allarme per quanto accade al largo di Hodeidah. Ha detto che ogni giorno che passa aumenta il rischio di una fuoriuscita catastrofica dalla petroliera Safer.

Due settimane fa il comandante del Comando centrale Usa, generale Michael Eric Korella, ha condannato il comportamento della milizia Houthi. Questo dopo che i ribelli hanno respinto gli sforzi internazionali per estendere l’armistizio nello Yemen.

Il generale USA ha ribadito il continuo sostegno del suo paese al governo yemenita. Washington sostiene tutti i passi che raggiungono la sicurezza e la stabilità nello Yemen. Ciò è avvenuto durante il suo incontro con il capo di stato maggiore yemenita, il tenente generale Sagheer bin Aziz.

Ha inoltre condannato la continua intransigenza delle milizie Houthi. In particolare contro tutti i passi volti al raggiungimento della pace. Lo ha riportato l’agenzia Saba.

È interessante notare che il Paese è tornato, dalla fine dell’ultimo armistizio del 2 ottobre, al punto zero. Questo a causa dell’intransigenza degli Houthi e del loro tentativo di imporre le loro condizioni. Infatti hanno ostacolato gli sforzi internazionali per estendere il cessate il fuoco per il terzo volta.

Il 2 agosto le Nazioni Unite hanno annunciato che le parti yemenite avevano concordato di estendere l’armistizio. Questo per altri due mesi, secondo le stesse condizioni, dal 2 agosto al 2 ottobre 2022.

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