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Gianni Rodari

Yemen: ONU, Houthi ha liberato detenuti al-Qaeda

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In cambio dell’esecuzione di attentati per loro conto

Un recente rapporto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rivelato che la continua minaccia di al-Qaeda nella penisola arabica e la sua espansione all’estero, oltre alla sua ambizione di svolgere operazioni internazionali, si basano sull’esistenza di una cooperazione tra l’organizzazione jihadista e la milizia Houthi.

Il rapporto, che è stato consegnato dal presidente della commissione ISIS e Al-Qaeda, Trine Heimerbach, al presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, afferma che, nonostante le recenti battute d’arresto subite, l’organizzazione rappresenta ancora una minaccia costante in Yemen e all’estero, rilevando che al-Qaeda aspira a rilanciare la capacità di svolgere operazioni a livello internazionale.

Il rapporto include informazioni fornite da uno stato membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e afferma che:

“L’organizzazione sta cooperando con le forze Houthi, poiché queste forze danno rifugio ad alcuni dei suoi membri e rilasciano prigionieri in cambio dello svolgimento di operazioni terroristiche per procura, e forniscono addestramento operativo ad alcuni combattenti Houthi”.

Al-Qaeda opera attraverso comitati, tra cui un comitato militare guidato da Saad bin Atef al-Awlaki e comitati di sicurezza, legale, medico e dei media.

Il rapporto, pubblicato dal sito di notizie “News Yemen”, afferma che, nonostante il proseguimento del recente cessate il fuoco e i cambiamenti nelle dinamiche di sicurezza, al-Qaeda sta effettivamente sfruttando il conflitto in Yemen, approfittando del successo della strategia di integrazione all’interno delle tribù locali che le fa guadagnare sostenitori.

Tra le aree in cui l’organizzazione fa roccaforti per i suoi combattenti e leader in Yemen, il rapporto menziona i governatorati di Marib, Abyan e Shabwa, oltre ai governatorati di Hadhramaut, Al-Mahra e Al-Jawf.

Il rapporto affermava che gli stati membri stimano la forza di al-Qaeda nella penisola araba in diverse migliaia di combattenti reclutati principalmente dalla popolazione yemenita, integrata da un piccolo numero di combattenti terroristi stranieri, osservando che raccoglie entrate da rapimenti a scopo di riscatto, saccheggio e furto, oltre alle rimesse dei parenti dei membri dell’organizzazione all’estero.

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