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Yemen: rapporto ONU scopre le fonti di finanziamento Houthi

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Dal Khoms alla droga, il rapporto del gruppo di esperti sullo Yemen afferma che gli Houthi continuano a controllare fonti di reddito “legali e illegali”

Le indagini del Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sullo Yemen hanno rivelato le 7 fonti di reddito degli Houthi. Attraverso le quali la milizia ha ottenuto fondi illegalmente e illegalmente durante il 2022 per finanziare gli sforzi bellici nello Yemen.

Il rapporto annuale del comitato è stato presentato la scorsa settimana al Consiglio di sicurezza. Afferma che le indagini del team nel corso del 2022 hanno concluso che gli Houthi erano dipendenti da sette fonti di finanziamento: dazi doganali e altre tasse; entrate non fiscali e zakat; confisca di terreni e altri beni; raccolte di denaro dalle operazioni di carburante del mercato nero; tasse illegali derivate da importazioni di carburante, commercio interno e altre attività commerciali; confisca di depositi bancari e finanziamenti da fonti estere.

Il rapporto del Panel di esperti sullo Yemen afferma che gli Houthi continuano a controllare fonti di entrate “legali e illegittime”. Hanno imposto una quinta tassa su molte attività economiche, e tra i beneficiari di questa nuova tassa ci sono la famiglia Houthi e molti lealisti dei ribelli.

Il rapporto ha sottolineato che il settore immobiliare è un altro che genera grandi entrate per gli Houthi. Nell’ultimo anno hanno confiscato con la forza vaste aree di terreni ed edifici.

Ha aggiunto che gli Houthi stanno anche usando una serie di società di telecomunicazioni per inviare milioni di messaggi che richiedono supporto e contributi finanziari. Questo per finanziare i loro sforzi bellici, secondo quanto riportato nel rapporto dal sito di notizie “Yemen Monitor”.

Il rapporto affermava che dopo l’armistizio, le importazioni di petrolio attraverso il porto di Hodeidah aumentarono notevolmente. Dal 1° aprile al 30 novembre sono arrivate al porto complessivamente 69 navi che trasportavano 1.810.498 tonnellate di derivati ​​del petrolio, e questo ha portato gli Houthi a ottenere entrate doganali per circa 271,935 miliardi di riyal yemeniti (500 milioni di dollari). In violazione del Accordo di Stoccolma, gli Houthi non usano questi introiti per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici.

Il rapporto del gruppo di esperti del Consiglio di sicurezza fa riferimento alla tassa khums (20%) imposta dagli Houthi nel giugno 2020 su molte attività economiche, compresi i settori dei minerali, degli idrocarburi, dell’acqua e della pesca. Tra i beneficiari di questa nuova tassa ci sono la famiglia Houthi e molti lealisti Houthi.

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