«Lei sogna di ..far tredici? » Ma lo farà sicuro!

Gianni Rodari

AltaRoma in taglia MAXXI. Cosa accade prima di una sfilata?

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Mancano poche ore all’inizio della XXVI edizione della fashion week romana – AltaRomAltaModa – che presenterà designer e collezioni della prossima stagione negli spazi del MAXXI fino al 2 febbraio. Non possiamo sapere ancora come sarà, ma questa silenziosa manciata di tempo che ci separa dalla prima passerella è solo la quiete prima (o dopo?) la tempesta. Perché se noi stiamo aspettando di ritirare il nostro badge, la collega dell’ufficio stampa del brand è senza dubbio seduta – da ore – in punta di un piccolo sgabello, per non addormentarsi, a controllare su una piantina in scala che i posti assegnati e il numero di invitati coincidano. Non sono ammessi errori. «Quello è il mio posto!», sostiene la signora avvolta nel visone; «No, guardi,è il mio!», risponde una giornalista piccata, «Signorina!», esclamano unanime. Al «Signorina!» si sa già che non c’è niente di buono da aspettarsi. Per questo motivo si studia la scienza più esatta di tutte, quella che se hai memorizzato il tableau, i posti torneranno, gli standing non supereranno la capacità della sala e nessuno griderà il tuo nome maledicendolo, la cosiddetta “botta di fortuna”.

Cosa aspettarsi dalla fashion week romana

Room ServiceÈ questa che stanno ripassando gli uffici stampa di Giada Curti, Luigi Borbone, Gattinoni, Antonella Rossi, Camillo Bona, Antonio Grimaldi, Sabrina Persechino, Rani Zakhem, Nino Lettieri, Renato Balestra, Gianni Molaro, Raffaella Curiel ed Ettore Bilotta (al suo rientro romano, ndr.). Big dell’Haute Couture che si alterneranno in questi giorni a cinque giovani designer: Daizy Shely, Piccione•Piccione, Project149, Greta Boldini e Quattromani. Nel frattempo, in uno dei più lussuosi hotel della città eterna, Simonetta Gianfelici – ex top model – occupa le stanze di un intero piano per mettere in mostra il lavoro di alcuni giovani stilisti di altissimo livello. È Room Service, un servizio in camera vero e proprio che già da tre anni viene offerto dal Marriot Grand Hotel Flora. Qualcun altro, intanto, avrà fatto nottata nelle stanze di Villa Poniatowski, dove vedremo la nuova mostra di A.I. Artisanal, il progetto dedicato all’incontro della moda con l’arte. Un’appassionata insonnia comune che prosegue in altri angoli della Capitale, dove si stanno allestendo gli eventi collaterali extra-calendario. Il tutto per tenere alta la mission di AltaRoma: fare scouting e sostenere nuovi talenti.

Tanta fatica, poco glamour

Spesso considerata un’espressione trasgressiva, che sconvolge canoni o, addirittura, una perdita di tempo, la Moda è sì una fabbrica di sogni, ma che genera un indotto pari, se non superiore, a quello di molte altre blasonate discipline o mestieri. È un lavoro come tanti altri: non si arriva in ritardo e si rispettano le scadenze, a costo di lavorare nel weekend. Dietro, poi, non ci sono solo stilisti, curatori, modelle o addetti stampa; nel novero dei fortunati svegli da più di 24 ore, infatti, sono certa di poter includere una decina di responsabili marketing, segretarie, registi, un imprecisato numero di sarte, ricamatrici, tecnici del suono, luci e fotografia, allestitori, camerieri, e un’indefinita quantità di involtini primavera e ravioli al vapore che, fino a oggi, hanno costituito il pasto regolare di molti di loro. Hanno lavorato senza sosta perché ogni cosa funzioni alla perfezione, e in questo tempo sospeso attendono, proprio come noi, che la magia si compia, che il pubblico si meravigli, che la stampa scriva e che al termine se ne vadano tutti a casa contenti, perché per quanto assurdo possa sembrare, è uno sporco lavoro e qualcuno deve pur farlo.

Samantha Catini

L'Autore

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