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Gianni Rodari

Cozzolino (Pd) a un convegno del Goi: “La Massoneria ha un grande ruolo in Europa”

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“Nessun pregiudizio, dialogo con tutti”. L’europarlamentare del Pd Andrea Cozzolino ha accettato l’invito del Grande Oriente d’Italia e ha partecipato al dibattito organizzato il 16 settembre al Vascello, residenza della storica istituzione massonica italiana sul tema “Oltre. Per una nuova stagione dei diritti”  in coincidenza con le celebrazioni del XX Settembre e dei Trecento anni di Libera Muratoria. Con lui sul palco il Gran Maestro Stefano Bisi, il carismatico ex leader  sindacalista della Uil Giorgio Benvenuto, il direttore dell’unità di genetica medica  dell’Ospedale Bambin Gesù, Antonio Novelli,  il direttore della Nazione Francesco Carrassi, nelle vesti di moderatore. Una presenza, quella dell’esponente del Partito Democratico alla festa della Massoneria italiana, tutt’altro che scontata.

“Tanti riconoscono l’importanza storica della Massoneria, ma poi hanno problemi a partecipare ai nostri incontri “, ha detto Bisi. “Magari vanno a Rimini, al meeting di Cl,  ma qui no. Io li chiamo ‘mao-isti’, non perchè siano seguaci del leader cinese Mao. Li chiamo così perchè tirano fuori sempre un ma. Pur riconoscendo l’importanza storica della Massoneria, dicono: certo avete avuto Garibaldi, ma…; certo… avete fatto il Risorgimento, ma…; certo avuto premi nobel, Quasimodo, Fermi, ma…”. E alla fine in pochi si espongono, per così dire. Del Pd si contavano sulle dita di una mano già prima della campagna contro la Libera Muratoria lanciata dalla presidente dell’ Antimafia Rosy Bindi e prima delle proposte di legge presentate in parlamento da due componenti della stessa commissione, Davide Mattiello del Pd e Claudio Fava di Articolo 1….Penso a Ermete Realacci e a Renato Soru, presenti il primo a un Equinozio d’Autunno di alcuni fa  e il secondo a un dibattito in Gran Loggia. Oggi sono mosche rare. E mosca rara è Cozzolino, che ha dimostrato di avere  indipendenza di pensiero e di giudizio, fino a dire pubblicamente a Carassi che lo provocava chiedendogli come si immaginava un convegno massonico: “Viviamo in un mondo, in cui, a volte i pregiudizi costruiscono delle immagini del tutto sbagliate. Che cosa dovevo  immaginarmi di trovarmi? Persone in carne e ossa, professionisti, uomini impegnati in l’Italia, una grande realtà.  Davvero dovremmo lasciarci alle spalle tante polemiche, tante discussioni, che hanno fatto tantissimi mali al paese. E poi io lo guardo anche dalla dimensione europea. La Massoneria ha un grandissimo ruolo in Europa”.

Quanto alla politica, messo alle strette dal direttore della Nazione, Cozzolino ha ammesso: “Ci siamo troppo in fretta liberati di tutto ciò. Pensavamo che la modernità fosse dietro l’angolo. E anche Matteo Renzi  ha capito che la rottamazione, che è stata necessaria in un determinato momento,  non poteva essere fondante di una stagione importante del paese, che doveva nutrirsi di altre esperienze, culture. E che non bastava da sola”.  Il punto è, ha aggiunto, che “noi dovremmo recuperare serietà. Promuovere il ritorno alla politica che contiene in sé il valore della conoscenza.  Questo deve essere un impegno collettivo del paese. Ancora oggi siamo un paese che è una forza in Europa”. “Guardando le grandi democrazie con le quali ci dobbiamo confrontare- come la Germania – ha riferito Cozzolino- vediamo che dietro i grandi partiti, che dominano la scena politica, ci sono grandi fondazioni culturali, centinaia di giovani che collaborano a decidere linee politiche e strategie. Noi in Italia abbiamo invece separato la cultura dalla decisione politica. Noi dobbiamo iriallacciare, e qui abbiamo davanti una sfida enorme, il dialogo sociale, che era condotto da grandi realtà come erano i partiti”.

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