Belle, statuarie, eleganti, raffinate, con le mani affusolate che si sfiorano il viso, colte nell’atto di attraversare la strada con un’innata regalità, o mentre si specchiano con un nuovo abito cercando, inutilmente, dei difetti, o compiacendosi per la scelta del look. Le modelle incarnano un esempio di femminilità cui tendere continuamente, anche quando la consapevolezza di non poter neanche lontanamente avvicinarsi a loro è palese – tanto quanto quella di non avere i poteri di Wonder Woman – i gesti e le movenze di noi donne comuni cercano un’emulazione continua.
Hai le caviglie tozze? Ecco la Heidi Klum che ti passa davanti gli occhi in tutta la sua snella figura con due grissini al posto delle giunture. Però, se anche tu ti depili come lei, come minimo ti puoi sentire meglio. Non hai la pelle perfettamente levigata? Che importa? Laetitia Casta ti dimostra che lei è gnocca tanto quanto te, basta che ti applichi il siero giusto sul viso e il gioco è fatto. Mi sembra abbastanza ovvio che non ci sia molto di veritiero – al di là di alcuni prodotti che danno effettivi risultati – ma in qualche modo ci sentiamo esattamente come loro, al punto di sentire su noi stesse quella perfetta fisicità, “Sì, mi sento meno gonfia, è vero sono bella esattamente come lei”, ma è un’illusione. E non sto parlando solo della nostra percezione, ma di tutto quanto queste perfette silhouette dimostrano. L’illusione di poter vivere una vita esattamente come quella di queste ragazze: senza difetti, piene di virtù, lontane da invidie e giochi di potere, dove la sola bellezza e la grazia contano.