«Lei sogna di ..far tredici? » Ma lo farà sicuro!

Gianni Rodari

Non so a voi, ma a me manca la pancia

0

panciaC’è una cosa che gli uomini non potranno mai e poi mai possedere. Anzi, molto più di una cosa. Nell’eterno braccio di ferro per stabilire chi tra noi e loro è davvero il più forte, c’è solo un potere che i maschi temono sapendo che non l’avranno mai: il potere della maternità. Io ho dei ricordi stupendi di quando avevo la pancia. E a dirla tutta: mi manca.

Quella sensazione bellissima di quando sai che tutto quello a cui tieni sta proprio lì, vicinissimo, anzi di più, sta dentro di te. Come quando abiti in una casa piccina e hai ogni cosa a portata di mano. La presa del telefono alla destra del letto; la cucina una stanza più oltre e l’interruttore del lume ad un palmo di naso. Mi viene in mente un’immagine: il trolley da viaggio. Sai che non puoi metterci dentro tutto quello a cui tieni e devi necessariamente fare una scelta. Lungo o corto; bianco o nero; sexy o sportivo. Quando uscivo di casa con la mia pancia, ogni giorno più grande, chiudevo dietro la porta e mi sentivo completa. Anche se andavo via dimenticando di mettere al dito il mio anello più bello. I primissimi mesi, confesso, mi capitava una cosa parecchio buffa. Eravamo davvero in pochi a saperlo. Così, quando mi trovavo in una riunione a lavoro, oppure davanti a un buffet -con l’imbarazzo tipico di chi non si conosce ed oltre al meteo ha davvero poche cose da dirsi- vincevo ogni rossore portando distrattamente una mano alla pancia. Come quando sei piccolo e parli col tuo amico immaginario – quello speciale – l’unico di cui ti puoi ciecamente fidare, perché non farà mai la spia e non abbandonerà il suo ‘creatore’ per uno sconosciuto qualsiasi.

Prendi la scena nella quale Chaplin danza con il mappamondo sulla musica del preludio del Lohengrin di Wagner. Chaplin lo abbraccia, lo stringe, lo solleva. Non ti sei mai sentita con la tua pancia padrona del mondo? Sinceramente: e’ una sensazione di potenza infinita. Succede anche al pallone di Chaplin, arriva il giorno che la pancia per forza di cose sparisce mentre senza preavviso ti scoppia la consapevolezza che dove stai andando non c’è quasi più nulla del mondo di prima. Come quando nottetempo cambiano i segnali stradali e tu pensi di percorrere un senso unico e invece ti ritrovi in un doppio senso di marcia. Io proseguo, ma non sono certa di saper più camminare. E’ un passo diverso, forse più lento, accorto, improvvisamente veloce, quasi un abbrivio, e poi di nuovo stanco. Ti volti indietro, dove sto andando? Un tempo non potevo capirlo, ma mi tornano in mente queste parole. Quelle di una mamma che guardando suo figlio, oramai grande, quasi vent’anni – un accenno lieve lieve di barba sul volto- disse :”Non so quanto darei per poterlo riavere ancora, almeno una volta, stretto dentro al mio grembo”. Come dopo un lungo periodo di duro lavoro – il giorno, la notte compresi i week end- e poi improvvisamente alla prima mattinata di festa ti senti spaesata, quasi vuota, e ti prende un po’ di paura.

Fiorella Corrado

 

L'Autore

Lascia un commento