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Gianni Rodari

Acqua potabile, sempre e ovunque. L’idea dello studente svizzero

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Il numero di coloro che nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile è impressionante. Si tratta di 780 milioni di persone. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno 3.400.000 di persone muoiono per problemi legati all’utilizzo di acqua infetta. Uno studente dello Swiss Federal Institute of  Technology (Eth) di Zurigo si è dato un obiettivo molto ambizioso in questo senso, decidendo di voler risolvere una volta per tutte il problema. Si è messo al lavoro con un team di ricercatori coordinati dal Direttore del Functional Materials Laboratory dell’Università presso cui collabora e nel giro di un anno è riuscito a trovare la soluzione. Ambiziosa, verrebbe da dire, anche in termini di contributo al bene dell’umanità che essa rappresenta.

Drink Pure

DrinkPure la soluzione che fa bene all’umanità

Jeremy Nussbaumer vive nel cantone di Argovia, nella parte più a nord della Svizzera. Un posto dove sicuramente non ci sono problemi con l’acqua potabile. Ha solo 23 anni ma ha le idee molto chiare sulla direzione che vuole dare alla sua attività di ricerca. Il filtro a membrana che ha sviluppato si chiama DrinkPure. Può essere avvitato su qualsiasi bottiglia di plastica molto facilmente, per purificare l’acqua infetta è sufficiente, stringendo la bottiglia, farla passare attraverso il filtro che viene portato alla bocca per bere. La membrana pesa meno di 100 grammi ed è una delle soluzioni meno costose a oggi sviluppate per dare ai paesi in via di sviluppo una soluzione al problema della carenza di acqua sana. Tre semplici passaggi e l’acqua diventa potabile. Un prefiltro inizialmente cattura le particelle più grandi, come i granelli di sabbia ed i frammenti di piante. Poi alcuni grani di carbone attivo rimuovono gli odori cattivi ed altri agenti chimici contaminanti. La parte più importante del lavoro è comunque svolta da una membrana in polimero che rimuove i batteri.

Una membrana che diventa filtro per l’acqua potabile

Questa membrana ha dimostrato di funzionare in maniera molto più efficace di qualsiasi altra soluzione ad oggi esistente. È stata sviluppata da due dottorandi della Eth, brevettata tre anni fa, ottenuta attraverso un nuovo tipo di processo produttivo e la sua capacità di catturare batteri deve essere studiata ancora più a fondo per comprenderne tutte le potenzialità. Circa un anno fa Jeremy è venuto a conoscenza del progetto di sviluppare la membrana anche come filtro per l’acqua. Aveva appena finito la sua tesi di dottorato in ingegneria meccanica. Preso dall’entusiasmo di poter fare qualcosa di veramente utile si è messo al lavoro per un anno intero, facendo aspettare il master di specializzazione che lo stava attendendo per il post dottorato. “Tutti credevano che la membrana sviluppata fino a quel momento sarebbe stata adatta anche come filtro per l’acqua, – sostiene Jeremy con entusiasmo a commento del lavoro svolto – ma nessuno si sarebbe mai immaginato che potesse dare i risultati che alla fine sono stati ottenuti in fatto di purificazione”.

Nuova mission, dal prototipo al prodotto

Adesso dal prototipo si deve passare al prodotto. Per soddisfare il fabbisogno di filtri nei paesi in via di sviluppo il team di ricercatori si è messo alla ricerca di un finanziatore o meglio di più finanziatori, anche attraverso il crowdfunding. Alcuni filtri una volta prodotti dovranno essere inviati in Africa per essere testati. L’80% del budget ad oggi residuo del team della Eth sarà utilizzato per produrre il filtro e il restante 20% per lavorare ad un ulteriore sviluppo del concept. I primi filtri potrebbero essere disponibili a gennaio 2015. Manca ancora un vero e proprio modello di business per questo tipo di prodotto. Si pensa anche ad un suo utilizzo da parte dei viaggiatori e di coloro che praticano sport a contatto con la natura, ma servirebbe di poterlo posizionare in qualche operatore della grande distribuzione per fare i numeri necessari a trasformare questa opportunità effettivamente rivoluzionaria in business.

Sosteniamo DrinkPure attraverso Indiegogo

Intanto lo sviluppo di DrinkPure può essere sostenuto da tutti tramite il crowdfunding, attraverso la piattaforma Indiegogo. Possono essere investiti nel progetto tagli che vanno dai 5 ai 5.000 dollari. In base al contributo i donatori potranno ricevere vari gadget in cambio. Con 89 dollari si può ricevere un filtro, con 500 invece 10 filtri verranno direttamente spediti in Africa. C’è tempo fino al 20 agosto per contribuire alla raccolta fondi attualmente in corso.

Marco Bennici

L'Autore

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