La regola giornalistica secondo la quale non fa scalpore il cane che morde l’uomo, bensì l’uomo che morde il cane trova il suo parallelo allorché, nelle notizie quotidiane, c’imbattiamo in atti di onestà. L’ultimo, raccontato dal quotidiano ‘Corriere Adriatico’, è avvenuto nelle Marche, in provincia di Ancona, dove una giovane disoccupata ha trovato un portafogli a terra e, senza neanche verificarne il contenuto, si è recata di gran carriera alla locale Stazione dei Carabinieri, affinché fosse restituito a chi l’aveva perso. Sono stati i militi della Benemerita a scoprire che il portafogli conteneneva 500 euro (oltre ai documenti del ‘perditore’) e a rintracciare il legittimo proprietario, che, data da cifra ragguardevole, non poteva certo essere un poveraccio: è risultato essere, infatti, un imprenditore locale, di Senigallia, che si è subito offerto di ricompensare la giovane ‘ritrovatrice’, anche oltre quanto previsto nel codice civile, con gli articoli 927 – 930.
La legge, infatti, stabilisce che: “Il proprietario deve pagare a titolo di premio al ritrovatore, se questi lo richiede, il decimo della somma o del prezzo della cosa ritrovata. Se tale somma o prezzo eccede le diecimila lire, il premio per il sovrappiù è solo del ventesimo”. A parte l’esigenza di aggiornare all’euro le disposizioni normative e, l’eccedenza alle 10mila lire è presto raggiunta, con 5,19 euro (e lì avevamo quasi il decuplo della cifra prevista), dunque alla giovane ritrovatrice sarebbero spettati 25 euro. Invece, l’imprenditore le ha offerto 100 euro. La giovane donna non ha accettato nulla, sostenendo che aveva fatto semplicemente il proprio dovere. E qui, colpo di scena! Il felice proprietario della somma ritrovata le ha chiesto notizie della sua situazione occupazionale, scoprendo che era una grafica disoccupata. Cosicché le ha offerto un posto di lavoro. La ragazza non ha risposto immediatamente, prendendo il numero di telefono dell’imprenditore per comunicargli se avrebbe accettato.
