La gente ha sempre dichiarato di voler creare un futuro migliore.
Non è vero. Il futuro è un vuoto che non interessa nessuno.
L'unico motivo per cui la gente vuole essere padrona del futuro
è per cambiare il passato.

Milan Kundera

Ars Electronica, santuario dell’innovazione e dell’arte del XXI secolo a Linz

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ars electronicaLinz, una città austriaca di circa 200mila abitanti, che, fino a 36 anni fa, poteva vantare giusto di aver accolto Keplero al culmine dei suoi studi, visto che viveva qui quando scoprì le tre leggi sul movimento dei pianeti, è diventata l’incubatore del futuro, e non solo per l’Europa. Nel 1979, infatti, vi fu fondato il Festival per le arti digitali, la tecnologia e le innovazioni nella società contemporanea, considerato il grande palcoscenico della cultura contemporanea, ancora di più di Silicon Valley. Ma fu solo l’inizio. L’idea era venuta a un giornalista televisivo della tv austriaca Leopol Seder, che ci aveva visto lungo.

Questo primo nucleo, pur rimanendo un appuntamento fisso, gemmò iniziative tali da rendere la città austriaca un faro dell’innovazione artistica e non solo, senza dimenticare un filone nazional popolare, di cui è protagonista il fiume cittadino, il Danubio, per l’occasione lui stesso show-river. Altre tappe per la valorizzazione della città di Linz – nel frattempo vittima di una deindustrializzazione, a causa della chiusura di alcune acciaierie – sono state la creazione, nel 1987, di un Ars Electronica Prix, consegnato nel corso del Festival a personalità che hanno ‘partorito’ idee innovative, e non solo nell’arte (ad esempio, l’ha ricevuto il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales); la nascita, nel 1996, dell’Ars Electronica Center, che da piattaforma di esposizione permanente delle opere presentate al Festival, divenne, poi, un museo dinamico e diffuso per la città, coinvolgendo e motivando i suoi abitanti, con vari punti di aggregazione per il pubblico e arrivando così ad occupare 190 addetti.

A sostenere l’idea di diventare vettore d’innovazione a tutto campo, in quello stesso anno fu fondato l’Ars Electronica MediaLab, divenuto un magnete d’attrazione per aziende, università e centri di ricerca di portata internazionale. La storia (e soprattutto il futuro) di Ars Electronica e delle sue declinazioni è stata raccontata ieri da uno dei suoi protagonisti, il direttore artistico Gerfried Stocker, nel corso di una ‘puntata’ dei ‘Colloqui per l’impresa intelligente’ organizzati dall’Agenzia Giornalistica Italia e dall’OsservatorioTuttiMedia. Al tavolo con Stocker, il sociologo della Comunicazione Derrick de Kerckhove, l’ad dell’Agi Gianni de Giovanni ed il giornalista Mario Sechi. Ha concluso l’incontro il presidente dell’OTM, Franco Siddi, con interventi di Maria Pia Rossignaud (vicepresidente OTM) e dello storico Geminello Alvi. L’idea complessiva che la spettatrice ne ha tratto è che, ad uno come Adriano Olivetti, una matrioska d’iniziative così sarebbe piaciuta assai…

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