Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Autoerotismo in rosa: sempre un tabù?

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autoerotismo“Per oggi sto con me, mi basto, nessuno mi vede…e allora accarezzo la mia solitudine…e ognuno al suo corpo sa cosa chiedere”: già Gianna Nannini, nel lontano 1979, trasgrediva con questo testo (“America”) nel quale ‘scandalosamente’ raccontava l’autoerotismo femminile andando contro gli stereotipi e i tabù dell’epoca. Nonostante siano trascorsi trentacinque anni, l’autoerotismo femminile continua ad essere uno dei temi ancora scottanti della sessualità, qualcosa di cui non si può parlare perché riguarda l’aspetto più intimo e solitario della vita di ognuna. È come se ci fosse un aspetto che porta con sé un alone di immoralità, vergogna e senso di colpa. A differenza dell’autoerotismo maschile, ampiamente legittimato, classificato come tappa innocua dello sviluppo sessuale, come una pratica abituale della sessualità adulta, quello femminile è ancor’oggi classificato come una ‘mancanza’: una donna che si masturba, è una donna ‘incapace’ di avere una relazione sessuale.

Per una donna, quindi, dedicarsi al proprio piacere significa cercare il surrogato di una rapporto ‘reale’, riempire un vuoto. Questo pensiero deriva atavicamente da una serie di stereotipi culturali e da un’educazione puritana che hanno imposto un’immagine idealizzata e angelica delle donne con la quale ci scontriamo quotidianamente. Nell’immaginario collettivo maschile, confrontarsi con l’idea che qualsiasi donna possa masturbarsi è abbastanza problematico, e quasi in maniera dissacrante continua ad essere una realtà che viene profondamente negata. Sicuramente questa idea mette gli uomini al riparo dallo scontro con una realtà ben diversa, da una profonda ferita al loro narcisismo, al senso di onnipotenza: anche le donne hanno un mondo nel quale loro possono non essere coinvolti e che, anche nelle donne, si agitano i loro stessi bisogni, desideri e fantasie. L’idea che le donne abbiano desiderio sessuale, voglia, libido mette ancora a disagio; si parla della partner ideale “calda”, disponibile, provocante con il proprio compagno, pronta ad appagarlo, senza considerare quasi mai il desiderio femminile. Purtroppo, nell’immaginario collettivo, il sesso è un campo di gioco prevalentemente maschile. Possiamo però non essere pessimisti: mentre in passato si riteneva che l`autoerotismo al femminile fosse ad appannaggio soltanto delle protagoniste di ‘Sex and the city’, adesso esistono presupposti tali da poter considerarlo come attualizzato. Finalmente questo grande divario tra mondo maschile e mondo femminile potrebbe andare a scemare semplicemente accettando l’immagine di una donna normale e non più una visione angelica della donna cosi come la dipingeva Dante Alighieri qualche anno fa!

L’idea che quindi ogni donna possa essere la protagonista della propria sessualità, conosca il proprio corpo e sia “capace” di guidare il proprio partner sessuale nei meandri delle zone erogene, è emersa anche da un recente sondaggio inglese nel corso del quale sono state intervistate più di mille donne inglesi tra i 18 e i 30 anni allo scopo di indagare i loro comportamenti sessuali, le loro abitudini e le loro fantasie erotiche ricorrenti; i risultati sono stati sorprendenti: circa il 92% delle donne ricorre regolarmente alla masturbazione per procurarsi piacere. Le donne vivono l’autoerotismo tanto quanto fanno gli uomini, non si tratta di una pratica rara, ma solo di una pratica tenuta nascosta. L’autoerotismo non riguarda solo l’individualità, ma ha anche implicazioni relazionali; sono stati documentati numerosi benefici fisici, emotivi e relazionali nel dedicarsi al proprio piacere: accresce la confidenza con il proprio corpo, favorisce la capacità di avere orgasmi, la soddisfazione e il desiderio aumentando la consapevolezza del proprio corpo, di come si accende, reagisce e funziona. Può liberare, disinibire la mente, zona erogena per eccellenza, aiutare nella costruzione di una propria intimità. Un buon rapporto con la masturbazione ed il proprio corpo è, quindi, un fattore predittivo importante di una buona sessualità di coppia.

Valentina De Maio

L'Autore

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