Non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro.
Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.

Alan Kay

Giochiamo alla pari !

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Viviamo in una società dove l’educazione che riceviamo è ancora ancorata a degli stereotipi. “Giochiamo alla pari. Faccia a faccia con gli stereotipi e i pregiudizi” il convegno organizzato dall’Istituto Leonardo da Vinci di Roma, fa luce sui problemi che l’immaginario giovanile incontra nelle relazioni uomo-donna, sul cambiamento dei ruoli e sulle politiche adottate dalle istituzioni per prevenire le discriminazioni. Sostenere i giovani nell’intraprendere scelte consapevoli, che tengano conto degli interessi e delle aspirazioni individuali è un compito difficile ma realizzabile.

Al dibattito hanno partecipato la D.S. dell’istituto Irene De Angelis Curtis, Valeria Fedeli Vicepresidente del Senato, Marisa Rodano già deputata e europarlamentare, Monica Parrella Dirigente in materia di Pari opportunità alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e gli studenti italiani, cinesi e anche di altri Paesi.

Malgrado il lungo cammino percorso dalle donne per essere considerate nella società alla pari con l’uomo, la parità di genere continua ad essere lontana e a trovare ostacoli nella sua realizzazione. Il pregiudizio e la rigidità di pensiero portano alcuni uomini a non accettare il nuovo ruolo che le donne rivestono nel mondo del lavoro e nella società. La donna è capace di pensare, di decidere ed è anche capace di vivere bene da sola. La donna può essere autosufficiente, non è più sentimentalmente sottomessa all’uomo, non è più soltanto un corpo.  La mascolinità ha perso la sua funzione e l’uomo fa fatica a rinnovarsi perché è molto difficile accettare di perdere il ruolo di predominio da sempre detenuto. Quando questo cambiamento non viene accettato può portare, in alcuni casi, a comportamenti estremi a forte connotazione aggressiva e a conseguenti implicazioni emotive ed affettive. La pervasiva ossessione del corpo femminile, il materialismo ideologico, tutto e subito a qualunque prezzo, l’oggetto che governa il soggetto, trasgressione, perdita del rispetto per se e per gli altri, tutto questo porta ad una maggiore aggressività che si può manifestare con ingiurie, con molestie e via via in crescendo in comportamenti compulsivi che possono sfociare in atti criminali. Questo tipo di atti persecutori è in crescente aumento e mira ad abbassare la capacità di reazione del perseguitato. Eppure si tratta di una bruttissima forma di abbrutimento della persona umana che non ha più rispetto e dignità, neanche verso se stesso. Paura, umiliazione, perdita di autostima, depressione fino alle conseguenze estreme sono gli argomenti che sono stati affrontati con i ragazzi durante il convegno organizzato dalla D.S. Irene De Angelis Curtis dell’Istituto Leonardo da Vinci di Roma alla presenza di autorità del mondo politico, istituzionale e universitario nell’ambito del progetto “Azioni per promuovere le pari opportunità”. “Valeria Fedeli, Vicepresidente del Senato nel suo intervento ha precisato che per essere liberi bisogna liberarsi dei pregiudizi e dei condizionamenti, riconoscere le differenze essendo consapevoli della propria unicità. Essere liberi è essere se stessi coltivando il rispetto per l’altro e non scambiare il possesso con l’amore. La violenza non è amore. La violenza è un fenomeno grave e di triste attualità. La violenza è in continua e preoccupante espansione, un fenomeno che investe l’intera comunità umana. La scuola è il miglior laboratorio per poter sgretolare gli stereotipi e i pregiudizi, la cultura è il mezzo per non restare in silenzio di fronte alle violenze e alle disuguaglianze”.

Gli allievi presenti hanno partecipato attivamente ponendo domande alle quali alcune volte gli adulti hanno avuto difficoltà a rispondere: “noi donne, fra quanto tempo riusciremo ad essere considerate al pari degli uomini? Bella domanda! Il percorso è cominciato molti anni addietro ma la scuola e l’istruzione sono gli strumenti per raggiungere una maggiore emancipazione, per abbattere le frontiere della diversità, riconoscendo le differenze in un percorso di democratizzazione. L’impegno più importante dell’uomo e della donna è coltivare l’umanità e durante questo percorso “Diventare Persone”.

Irene De Angelis Curtis ha aggiunto che: “una crescita di un’offerta di lavoro sempre più istruita dovrebbe corrispondere in concreto ad un adeguamento professionale e salariale delle nuove forze di lavoro. Ma purtroppo non è sempre così. Specialmente a Roma i ragazzi, non scelgono il loro percorso formativo seguendo le proprie attitudini, ma secondo moda. I ragazzi scelgono di frequentare maggiormente i Licei trascurando l’importanza che hanno gli studi scientifici, tecnici e professionali. Lo sviluppo del nostro Paese dovrebbe muoversi ed articolarsi in modo fondamentale attorno all’importanza che riveste l’istruzione nella formazione dell’individuo sia sotto il profilo personale e sociale che lavorativo.

Sarebbe opportuno adottare strumenti informativi per coinvolgere maggiormente il pubblico femminile, ancora fortemente sotto rappresentato in molte discipline. Gli studenti dovrebbero essere sensibilizzati circa l’importanza di una carriera non necessariamente classica, proponendo loro la partecipazione a progetti Europei con l’obiettivo di valorizzare il loro talento superando le resistenze culturali, perché secondo i dati pubblicati dall’Istat, le discipline più premiate nel mercato del lavoro sono quelle tecnico-scientifiche.”

In conclusione, ben venga una scuola nuova che dia realmente possibilità a tutti, una scuola pluralista sotto ogni aspetto!

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