Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Il dottor Pincus per i piccioni padovani

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PiccioniSe le galline padovane sono il massimo della prelibatezza (per la loro delicatezza) ed eleganza, i piccioni concittadini non godono di altrettanta buona stampa. Oltre ad essere molesti, come quasi tutti gli esemplari della loro specie, se facciamo salvi quelli viaggiatori – ma noi non siamo il barone Rothschild che ci guadagno uno sproposito in Borsa, sapendo in anticipo della vittoria di Waterloo, grazie ai suoi piccioni viaggiatori -, hanno il ‘vizio’ di riprodursi molto velocemente. A Padova si son posti il problema, anche perché si trovano a fronteggiare un’invasione di piccioni in crescita esponenziale… manco avessero compiuto uno scanbio di Santi: Sant’Antonio per San Francesco! In un censimento a lume di naso, il Comune di Padova ne ha contati 616 a chilometro quadrato, ovvero uno ogni tre abitanti: un esercito insostenibile, in quanto si tratta di più del doppio della densità ‘abitativa’ dei piccioni sopportabili per una città. Sterminarli non si può, pena diventare un caso mondiale.

Allontanarli? E come? Pensa che ti ripensa, l’amministrazione avrebbe trovato un rimedio ‘medico’: distribuire grano contraccettivo per impedire che si radichi il ‘crescete e moltiplicatevi’. Un progetto che ha anche un costo: 40mila euro. Sarà il costo della torre piccionaia della zona Portello dove sarà loro distribuito il mangime ‘arricchito’ da medicinale anticoncezionale. L’iniziativa fa sorridere i non-padovani ovvero quelli esenti dalla problematica, ma il dottor Pincus, padre della ‘pillola’, considerato il ‘detonatore’ della rivoluzione femminile, forse si stranirebbe un po’ rispetto a quest’interpretazione ‘allargata’ delle sue ricerche. Sempre che, qualche associazione per la protezione degli uccelli non salti su con una raccolta firme a favore di un Manifesto per la libera riproduzione dei piccioni…

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