Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Il grido d’allarme degli operatori dell’ospitalità e del turismo e il rischio di una rivolta sociale

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E’ ormai evidente come il Governo Draghi stia operando in perfetta continuità con le medesime logiche rigoriste anticovid che hanno caratterizzato l’ultimo Governo Conte.

Le aspettative degli operatori dell’ ospitalità e del turismo sono rimaste del tutto deluse. Anzi è talmente vincente l’anima rigorista del Governo che è stato addirittura messo in discussione l’impianto normativo anticovid in tema di zone rosse, arancioni e gialle da assegnare alle Regioni, con la prevista soppressione della zona gialla almeno fino a fine aprile. E chi è che ne subisce le conseguenze? Sempre gli operatori dell’ospitalità e del turismo, senza dimenticare gli operatori della cultura e dello spettacolo (cinema e teatri).

In tale contesto gli operatori dell’ospitalità, guidati da Paolo Bianchini, Presidente del Movimento Imprese Ospitalità (M.I.O.) legato a Federturismo/Confindustria, hanno deciso di intraprendere una iniziativa a carattere nazionale che vuole manifestare il pieno dissenso per le misure rigoriste anticovid intraprese dal Governo e mirate di fatto a pregiudicare l’apertura di ristoranti, bar e pub fino ai primi di maggio.

Infatti, da martedì 6 aprile, 1200 ristoranti, pub, pizzerie, birrerie in tutta Italia (di cui 300 a Roma e nel Lazio) apriranno a pranzo ed a cena. Come precisato da Bianchini, “non è una provocazione, né un atto dimostrativo, ma una questione di sopravvivenza”.

Si parla quindi di ragioni di sopravvivenza per tanti commercianti che da un anno sono costretti a chiudere, aprire e chiudere peraltro senza un minimo di auspicabile programmazione, con evidente grave impatto sull’economia di molte piccole imprese dell’ospitalità.

Del tutto insignificante e deludente è stato l’ultimo “Decreto Sostegni”, che uniformandosi alle medesime logiche dei “Decreti Ristori” del Governo Conte, si limiterà a riservare indennizzi irragionevoli e quasi offensivi per l’economia di una piccola impresa presente nei settori dell’ospitalità e del turismo a fronte delle gravi perdite di fatturato subite nel corso degli ultimi 12 mesi.

In tutto ciò non è da trascurare il grido d’allarme espresso con amarezza da Bianchini e dagli associati di M.I.O. per lo stillicidio di fallimenti e di sfratti esecutivi che stanno coinvolgendo purtroppo molti gestori di bar e ristoranti.

E’ la drammatica fotografia di un settore al collasso, che condivide le medesime problematiche con altri settori del turismo ed anche con la autorevole realtà della cultura e dello spettacolo. E’ di questi giorni la chiusura della Cinema “Azzurro Scipioni” a Roma che da oltre 40 anni ha garantito lo sviluppo e la diffusione della cultura dei grandi Maestri del Cinema italiano ed internazionale. E’ un “bene culturale” che muore!

Il grido d’allarme degli operatori dell’ospitalità assume toni ancora più tragici, quando assistiamo alle sempre più numerose confessioni di gestori di ristoranti e bar che stanno vivendo anche le pericolose insidie della criminalità organizzata.

Di fronte a tale scenario devastante che potrebbe mettere in discussione la vitalità di quei valori di solidarietà che sono alla base della nostra Democrazia, non possiamo permettere che il forte presidio della questione sanitaria anticovid possa costituire l’unico obiettivo strategico del Governo Draghi.

Ormai la questione economica, in presenza del piano vaccinale ben avviato, assume la massima priorità con il necessario ricorso da parte del Governo a vigorose misure di assoluta emergenza che consentano il rapido ritorno alla “normalità”. Il che significa per bar e ristoranti poter finalmente riaprire a pranzo ed a cena nel rispetto delle severe regole anticovid, anche per soddisfare le aspettative di ripresa del turismo internazionale ormai pronto a decollare. Ecco il vero “Sostegno” che il Governo Draghi deve assicurare alle imprese dell’ospitalità e del turismo!

Ripeto, non si può più tollerare la sordità del Governo di fronte alla gravità della questione economica.

La rivolta sociale è veramente alle porte con piena soddisfazione della criminalità organizzata.

Confido nella saggezza e nella autorevolezza del Presidente Draghi che deve guardare anche oltre la Politica per presidiare energicamente i valori costituzionali della nostra Democrazia, quale patrimonio dominante per l’economia del nostro Paese.

di Paolo Cuomo

Coordinatore IDV per il Lazio

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