“Alex Bellini è un avventuriero, key note speaker (NdR: alias relatore professionista) e mental coach”. Così si presenta il protagonista di questa storia sul proprio sito personale. Oggi Bellini, che vive in Inghilterra, attrae visibilità sui media grazie all’ultima impresa che ha annunciato di voler intraprendere: un’esperienza estrema, quella di insediarsi nella prossima primavera in una capsula di sopravvivenza installata in un iceberg in Groenlandia per tutto il tempo che, mediamente, la montagna di ghiaccio impiegherà a sciogliersi, ovvero fra gli otto e i dieci mesi.
Un naufragio fino alla lenta deriva del ghiacciaio
Dopodiché, suppergiù intorno a Natale, in un naufragio controllato, andrà alla deriva finché non approderà alla cieca, chissà dove, come Ulisse sulla spiaggia di Ogigia, dove incontrò Nausicaa, figlia di Antinoo, re dei Feaci, la quale giocava con le sue ancelle. Nell’avventura ai giorni nostri Alex, però, sarà ben più equipaggiato dell’eroe di William Defoe – che, d’altronde, naufragò su una rigogliosa isola tropicale e non su un arido blocco di ghiaccio – in quanto porterà con sé 3 quintali di cibo disidratato (l’acqua, a riscaldarla, non mancherebbe) e apparecchiature elettroniche utili per registrare le sue giornate e rimanere linkato col mondo. Lo sarà anche grazie a visite periodiche di scienziati e giornalisti con cui confrontarsi sulla sua inedita avventura e che hanno già espresso ad Alex il loro interesse.
L’impresa ha un duplice scopo: vivere da protagonista l’esperienza di un iceberg che lentamente va alla deriva e …’muore’, ovvero l’emozione di sentirsi via via sciogliere la parte solida sotto i piedi, e, inoltre, portare all’attenzione dell’opinione pubblica il sempre più grave problema dello scioglimento dei ghiacciai e del rovinoso restringimento della calotta polare.
