Sarebbe piaciuta ad Oscar Wilde l’idea avuta dal poeta 48enne Anthony Smith, che a Londra ha organizzato per il prossimo 7 marzo (sarà pure sabato, ma pare pericolosamente allusivo al giorno successivo, Giornata internazionale della donna) un party inteso a celebrare quella ‘piccola differenza’ che spesso complessa l’universo maschile: il pene piccolo.
Il range di misure
Su tale definizione occorre, però, intendersi. Ovvero stabilire un range di misure. Secondo l’andrologo, un pene viene definito piccolo quando, durante l’erezione, non supera i 7 centimetri. Tenendo conto che le dimensioni vaginali femminili variano dagli 8 ai 13 centimentri, è proprio questione di… differenze risibili. Non c’è dunque da prendersela tanto a male…
Poiché, però, per molti, in virtù di una tradizione culturale avversa, la misurazione è spesso motivo di complessi d’inferiorità – e persino di sfide, adolescenziali e non -, cosa c’era di meglio, per scrivere una pagina nuova in materia, se non affrontare la questione con ironia e farla diventare l’occasione di un party divertente?
Con, in più, un sottofondo di leggera vendetta, giacché i ‘portatori’ dell’accessorio festeggiato – che ne autocertificheranno la misurazione – entreranno gratis mentre, per i ‘maggiorati’ che volessero intervenire, vi è una sorta di ‘tassa di partecipazione’. Sarà gradito l’intervento di audaci dame. Purtroppo, la diffusione a macchia d’olio dei filmini hard ha gettato paglia sul fuoco rispetto al disagio di chi non può gareggiare con Rocco Siffredi e Co. in questa particolare materia. Alcune recenti rilevazioni sugli interventi di chirurgia estetica, sempre in Inghilterra, hanno registrato un vero boom di interventi di ‘Falloplastica additiva’, tesi ad allungare di qualche centimetro il ‘motivo dello scontento’. In Italia vi è addirittura un sito dedicato a questo ‘delicato’ argomento: www.falloplastica.net
