Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Cos’è l’anoressia sessuale

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Inizia che quasi non te ne accorgi, ti ripeti che passerà, in fondo, a chi non capita di non aver voglia di fare l’amore e così, avanti per altro e altro tempo ancora… ma tutto tace: il corpo ha smesso di desiderare. Si definisce “anoressia sessuale”, un disturbo in progressiva espansione, trasversale alle diverse fasce di età che colpisce prevalentemente il mondo femminile. Nello specifico si tratta di un disturbo che si manifesta con modalità spesso subdole: il corpo inizia a smettere di desiderare, la mente di immaginare e produrre fantasie a contenuto erotico e, di conseguenza si riduce, fino alla totale sospensione, il desiderio prima e l’atto in sé poi. Il più delle volte il problema inizia gradualmente fino al totale rifiuto della vita sessuale, una sorta di chiusura della sfera erotica. Come avviene? la persona non smette solo di avere desideri sessuali, ma non ha più sogni, né fantasie erotiche spontanee o volontarie, il sesso non ha più alcuna attrattiva. Il corpo non esiste più, si tende a soffocarne tutti i bisogni. Non siamo di fronte ad una semplice diminuzione dell’appetito sessuale, ma un suo rifiuto totale: l’assenza, per un periodo più o meno lungo del desiderio sessuale può capitare praticamente in ogni momento della vita e per le ragioni più diverse, stress, preoccupazioni, crisi non affrontate all’interno della coppia. L’anoressia sessuale cela una molteplicità di cause che non basta solo conoscere per superare il problema: senso di inadeguatezza, svalutazione di sé, timore di non meritare l’amore dell’altro, vulnerabilità nella sfera emotiva, erotica e affettiva, tutte riconducibili alla storia di vita della persona che ne soffre, all’approccio alla vita sessuale, all’educazione ricevuta ed al copione familiare ricevuto in “dote”, rispetto all’affettività ed alla sessualità. Fondamentali sono le modalità relazionali della coppia, spesso caratterizzata da elementi di conflittualità ed aggressività latente, non facilmente visibile. In altri casi essa, tuttavia può anche essere secondaria ad un periodo di normale funzionamento sessuale, associato per esempio ad un evento transitorio.anoressia sessuale

Si tratta spesso di donne sensibili e profondamente vulnerabili, trincerate dietro comportamenti rigidi, chiaramente difensivi, sono donne profondamente legate alla loro immagine corporea, con un corpo da monitorare, controllare e non da poter fruire in termini di piacere ed appagamento sensoriale e sessuale. Emblema dell’anoressia sessuale è la realtà virtuale, massima espressione della mentalizzazione, del delirio d’onnipotenza, dell’ angoscia di controllo totale che le caratterizza. Evidente è l’associazione tra anoressia sessuale e alimentare: in entrambi i casi ritroviamo distorsioni psico-cognitive, alienazione, alterazioni del proprio sé, delirio di onnipotenza e di controllo su tutto. Sesso e cibo, sono, infatti, spesso legate da un filo sottile. È evidente, in entrambi i casi un’assenza di desiderio che permette di sperimentare il controllo su sé e sull’altro. Infatti, la donna che vive nell’assenza del desiderio può avere momenti di bulimia erotica da non interpretare come superamento del problema, ma esasperazione di un’angoscia che la spinge ad agire, equiparabile alla totale perdita di controllo sul proprio corpo e sulle proprie necessità.

Possiamo considerarla una trappola nella trappola. Chiaramente l’anoressia sessuale è destabilizzante nelle coppie, poiché, a causa della mancanza di desiderio, della fantasia e dell’impulso sessuale, crolla anche la complicità, l’alleanza, la condivisione, la gioia e l’intimità, elementi fondamentali nel legame tra due persone. L’altro non ispira più niente e, allora, anche uno sguardo, una carezza, un sorriso, un abbraccio sono sopiti e/o assenti, è così che lentamente si sgretola il rapporto di coppia. Tutto ciò che si fa è mettere in atto comportamenti costanti e ripetitivi volti ad evitare quanto attiene la propria sessualità, in modo quasi ossessivo. Chiudersi, trincerarsi in questa posizione negativa, tuttavia non svela e risolve i motivi di fondo che danno vita a questo circo vizioso di continui evitamenti. In ogni caso non sembra essere in gioco solo il corpo, ma come sempre la fanno da padrone i nostri vissuti, le emozioni e le paure che ci portiamo dietro che inevitabilmente devono trovare una via d’accesso.

Valentina De Maio

L'Autore

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