Si dice in giro che i figli dei fiori siano tornati. La moda, come la vita e l’esperienza umana, è ciclica – e qui Croce potrebbe tornare utile – ed è tornata rielaborata e rivista nella sua chiave più estrosa e anti-conformista di sempre, gli anni Settanta. Frange, pantaloni a zampa d’elefante, gilet, maglie e camicie over, senza alcun dubbio, i seventies. Molti di noi potranno contare su archivi d’eccellenza: il guardaroba da ragazzi dei propri genitori o zii (forse per qualcuno anche quello dei nonni). Personalmente, grazie all’estro della mia genitrice, vanto una collezione di jeans a zampa che farebbe invidia agli Abba, ma non sono sicura che mi donino. Tuttavia, se nello scegliere i capi più freschi e leggeri dai vostri armadi non doveste trovare il gilet frangiato o la gonna in pelle di daino della mamma, non disperate! Se dovesse mancare qualcosa, ecco i must have della stagione primavera-estate, che molte tra le maison di prêt-a-porter – e non – stanno replicando in chiave contemporanea.
Cominciamo dalla parte più facile: l’oversize. Infatti siamo stati già abituati sin dalle scorse stagioni ad abbondare con le misure di camicie, maglie, cardigan oltre taglia che sono in effetti universali, per abbinamento, e adatti a qualunque situazione, dall’ufficio all’uscita con gli amici. Più difficili da digerire, invece, sono i pantaloni a zampa, dopo anni di “vita bassa” sarà difficile per molti rinunciarvi; mentre i vestiti si allungano oltre la caviglia, le gonne tornano mini, strettissime e vertiginose, a cui però si alternano gonne ampie e a ruota spesso in pelle o in camoscio in pieno stile Settanta, con tanto di stivale. Le camicie, dite? Senza soffermarci sulle stampe – perlopiù optical o floreali – le camicie si presentano sia in tonalità tenui e taglie morbide, che in versione slim-fit e monocolor.
So che state per chiedermelo, questa stagione ha visto un esplodere incontrollato di salopette di jeans. La verità è che sono tornate in voga, dissociandosi nuovamente 
dalla loro concezione legata alla “maternità”, e che vediamo abbinata non solo a t-shirt e sneakers, ma anche in tacchi e pochette. Azzardato? Indossare per credere. E consiglio di farlo con una musica di sottofondo che vi accompagni – anche immaginariamente – perché questo è il momento: “You can dance, you can jive, having the time of your life. see that girl, watch that scene, digging the Dancing Queen”.
Samantha Catini
