Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

L’insostenibile leggerezza dell’essere… alla moda

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Qualche giorno fa ho discusso animatamente con un amico. Per la verità è stato un convulso “botta e risposta” su Facebook, perché adesso le conversazioni più animate si svolgono così: mentre scendi dalla metro, posti la risposta, ti incammini verso una riunione, aspetti la replica, salendo e scendendo dal marciapiede, un occhio allo schermo, uno alla strada. Moderni rabdomanti, direbbe una mia amica.

Vittime delle mode

l'insostenibile leggerezza dell'essere...alla modaSiamo tutti in qualche modo vittime delle mode del momento: del cellulare, dei Social Network, delle foto scattate nei posti più impensati (chi non ha un amico che si è fotografato le caviglie, mentre è seduto sulla candida ceramica del wc?), del giubbotto che hanno tutti, delle scarpe uguali a quelle di quel giocatore di calcio… Ed è proprio di questo che discutevamo. Possono le mode avere la meglio sui bisogni primari? Lui si domandava come fosse mai possibile che l’esigenza sfrenata di possedere un capo pregiato e alla moda, potesse superare l’importanza di acquistare del buon cibo. E poi, nell’anno dell’Expo sull’alimentazione e la nutrizione, quale migliore argomento. In maniera molto chiara  sosteneva che a causa della maggiore “durata nel tempo” di un vestito, si considera, per esempio, una cassa di vino un bene aleatorio, poiché la consumi e non ne hai più. È vero che un bel vestito resta nell’armadio, ma è altrettanto vero – e ha ragione – che il gusto, il piacere di una cena di qualità accompagnata da buon vino e buoni amici, ha un valore inestimabile, un valore che nessun capo potrebbe mai eguagliare.

Shopaholic

Lungi dal contraddirlo. Ma da buona shopaholic mi chiedo perché le due cose debbano trovarsi in contrasto. I carciofi del contadino costano un euro l’uno? Lo trovo direttamente proporzionale al prezzo di un paio di jeans di buona fattura. Le due faccende non si contraddicono: un carciofo coltivato senza pesticidi costa di più, così come un paio di pantaloni sartoriali. Ma se non si hanno le possibilità per concedersi sempre questo tipo di acquisti, dovrebbe essere il buon senso a farci capire che non si può vivere di tessuto denim, mentre di carciofi sì. E lo stesso buon senso dovrebbe insegnarci che mangiare sano potrebbe garantirci una salute migliore. Ed è qui che siamo scesi ai ferri corti. Perché secondo il mio buon amico – che è un esperto e un manager nel settore del Food – la gente preferisce avere le scarpe firmate, piuttosto che un pezzo di Parmigiano d.o.p. nel frigo. E così va a comprarne uno di infima qualità per sopperire alla mancanza del formaggio sulla pasta. Vero. Ma ribaltando la questione il male è comune. Il junk-food esiste anche nella moda. Quanti di noi comprano pessimi capi perché «Sembra il vestito di un grande marchio, ma non è, però me lo posso comprare?» Su le mani, prego, siate onesti.

Il modello rovesciato

Il principio difatti è lo stesso. E non è solo colpa del consumatore. No. Il fatto è che siamo indottrinati da un modello rovesciato: l’emulazione e la percezione di poter avere “tutto” a poco, distoglie dal bisogno di avere il giusto e non ci fa godere ciò che invece abbiamo. Collezioniamo oggetti più o meno inutili, divoriamo cibo-spazzatura, ci abbuffiamo di esperienze con una rapidità famelica. E se invece seguissimo i consigli del dietologo? Assaporate il cibo che avete nel piatto, masticate con lentezza, vedrete che il senso di sazietà arriverà prima, non desidererete altro cibo e sarete soddisfatti e pieni. Godetevi quindi il cappotto nuovo, sfoggiatelo in quest’ultimo sprazzo di inverno, fatelo volteggiare quando correte a prendere il bus, appendetelo con cura al ristorante, avvolgetevi in lui come in un caldo abbraccio e lasciate che si complimentino con voi per il delizioso acquisto. Non avrete bisogno di comprarne un altro di un colore o di un modello differente. Nell’armadio come in tavola. Quei carciofi ripieni o alla romana sono deliziosi, con la mentuccia che il contadino vi lascia nella busta sono ancora meglio. Del resto mangiare bene è importante e poi, se non lo sapete, è molto di moda.

 

Samantha Catini

 

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