Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

L’ombra di Trump sul Medio Oriente. Si complica la crisi con gli attentati in Iran

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teheranSi è aggiunto un altro drammatico tassello al complesso puzzle della crisi mediorientale esplosa nell’ultima settimana di maggio nella regione del Golfo dopo la visita del presidente statunitense a Riyad. Nel mirino l’Iran dove un commando di terroristi ha fatto irruzione nel parlamento di Teheran, sparando all’impazzata e seminando morte e terrore. Morte e terrore anche al santuario dell’ayatollah Khomeini, dove, contemporaneamente, un altro gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco contro la folla di pellegrini in visita. Nel corso dei due assalti alcuni kamikaze si sono anche fatti esplodere. Un duplice attacco, che sembra essere frutto di una strategia coordinata e sul quale si allunga l’ombra di Washington.

Appare fin troppo chiaro a questo punto, dopo la clamorosa rottura delle relazioni politiche, diplomatiche ed economiche con il Qatar da parte dell’ Arabia Saudita e degli Emirati che hanno accusato Doha di parteggiare per l’Iran e di finanziare il terrorismo, che ad accendere questo nuovo incandescente fronte nell’area, abbia contribuito, sia pure indirettamente l’ appello ad una nuova crociata contro il terrorismo e l’Iran shiita ,lanciato da Donald Trump nel corso dei suoi colloqui con gli arabi del Golfo. Un appello, per quanto riguarda Teheran, che rinnega la linea di apertura inaugurata da Barak Obam. Cosa sta spingendo il presidente americano in questa direzione? Vuole forse rinsaldare la sempre salda l’alleanza con Israele? Vuole mettere definitivamente in ginocchio tutto il Medio Oriente? Spera davvero in buona fede di battere l’Isis?

Certo è che la soddisfazione che il presidente americano ha espresso ieri per la decisione di Ryad e degli Emirati di chiudere le frontiere con il Qatar, reo di essere diventato troppo ricco e potente nella regione, non lascia presagire nulla di buono. Trump ha izzato i vecchi tori arabi, compromettendo una solida alleanza – quell’ alleanza con gli Stati Uniti, di cui l’Arabia Saudita ha più che mai bisogno in questo momento- ma manterrà la parola?

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