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Picasso, la mostra e l’amore. Il suo motore sono le donne

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Picasso mostra

Tutti conoscono Pablo Picasso. Anche chi non si interessa di arte. Storici e curatori sono consapevoli del successo “facile” di una rassegna incentrata sul genio spagnolo, perché il pubblico lo cerca, lo brama e ne rimane costantemente affascinato. La prossima importante rassegna nazionale, allestita a Palazzo Strozzi a Firenze, sarà proprio incentrata sul grande maestro e intitolata Picasso e la modernità spagnola. Curata da Eugenio Carmona, sarà aperta al pubblico dal 20 settembre 2014 al 25 gennaio 2015. La mostra fiorentina presenterà un’ampia selezione di opere che permette di riflettere sull’influenza di Picasso e sul confronto con importanti artisti spagnoli come Joan Miró, Salvador Dalí, Juan Gris, Maria Blanchard, Julio González. Tra le opere esposte, presenti celebri capolavori come il Ritratto di Dora Maar, la Testa di cavallo e Il pittore e la modella di Picasso, Siurana, il sentiero di Miró e inoltre i disegni, le incisioni e i dipinti preparatori per il grande capolavoro Guernica, mai esposti in numero così elevato fuori dalla Spagna.

Gli spunti

L’arte che riflette sull’arte e sul rapporto tra realtà e surreale, l’impegno dell’artista nella tragedia storica, l’emergere del mostro dal volto umano e la metafora del desiderio erotico come fonte privilegiata di creazione e visione del mondo. Ma proprio sull’eros e l’amore, che sono il “motore propulsivo” del maestro (e dell’artista in generale), è importante soffermarsi. Ed ecco perché è indispensabile analizzare il “peso” delle donne nell’arte di Picasso.

Picasso opere

Le muse

“La mia opera è un modo come un altro per scrivere un diario”, dichiarava il grande maestro. Tutte le donne con cui entra in relazione Pablo Picasso hanno a che fare con la sua creatività, incominciando dalla madre, dalle sorelle, dalla zia Pepa, fino a giungere alle grandi passioni amorose. Le loro sembianze sono tutte riconoscibili ed è facile risalire al periodo della loro realizzazione: tratti, somiglianze e caratteri sono talmente espliciti da rendere inconfondibili, nelle fattezze e nel segno, i riferimenti ad ognuna di esse. Attraverso l’esplorazione di come gli amori di Picasso si siano riverberati nelle svolte formali della sua opera, è possibile anche riconsiderare la sua posizione in una società che attraversa radicali mutamenti politici e sociali e che egli rispecchia, nonostante scelte che spesso possono apparire dettate da trasgressione e anticonformismo. Ecco le muse del pittore: Fernande, il suo “amour bohème”; Eva, l’amore romantico; Olga, l’unione borghese; Marie-Thérèse, l’adulterio e la passione carnale; Dora, il libertinaggio e l’impegno politico; Françoise, la creatività della pace e della giovinezza ritrovate; Jacqueline, il matrimonio/sodalizio.

L’influenza delle donne su “Pablito”

Se molto è stato scritto circa queste figure, sul loro ruolo e sul posto che hanno occupato nella vita e nell’opera del genio spagnolo, ancora non è stato indagato quanto la diversa natura di questi legami abbia modificato il suo agire pittorico. Attraverso la presenza femminile, di cui non si priverà mai nel corso della lunghissima vita, è possibile guardare all’artista attraverso un filtro, indagare un uomo rude e aspro, irascibile, ostinato, e scoprire un uomo intelligente, inquieto ed ancora oggi, per certi aspetti, impenetrabile. E così, il conoscere un poco più da vicino le sue muse, ci permette di perlustrare i molteplici meandri di una personalità complicata, assoluta e ancora oscura. Ed arrivare alla solita conclusione: le donne sono sempre il vero “motore” del mondo.

Carla Cace

L'Autore

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