Sono quelle realizzate in Giappone, nel Luna Park chiamato Washuzan Highland Park, che si trova nella città di Okayama. Non sono le prime ad essere costruite per essere spinte a pedali – ve n’è certamente un altro esemplare in Nuova Zelanda, ma si tratta di un pallido clone di quelle giapponesi – ma sono certamente panoramiche. Portano, pedalando pedalando, il risciò costituente la capsula a due posti che accoglie gli impavidi che vi si avventurano, fino ad un’altezza di 16 metri: non mozzafiato rispetto alle montagne russe ‘meccaniche’, ma comunque quella di un palazzo di quattro piani.
Diversamente dalle altre, qui non ci sono curve a gomito tali da corteggiare il terrore e, in più, ciò che fa mozzare il fiato è più che altro lo splendido panorama che allarga lo sguardo sull’isola e il ponte che la caratterizza. L’esperienza comunque un po’ di paura la fa: si pensi che la capsula, alla massima altezza, è sospesa nel vuoto ed i due passeggeri sono tutelati solo da una cintura di sicurezza. Ma almeno hanno la coscienza pulita di non aver contribuito a consumare elettricità o combustibili per provare un piccolo brivido, bensì solo ‘l’olio di polpaccio’.