«Lei sogna di ..far tredici? » Ma lo farà sicuro!

Gianni Rodari

Un, due, tre… buonanotte!

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insonniaQualsiasi cosa vi tenga svegli la notte, da oggi non avrà più importanza. Che siano preoccupazioni o che sia insonnia, che abbiate cercato di combattere la veglia con un bagno caldo, una tisana o contando le pecore non è più rilevante. Attraverso la respirazione, infatti, è possibile rilassare tutto il corpo e, una volta che vi siate impadroniti della tecnica, si riesce ad acchiappare il sonno in un minuto. Lo rivela il dottor Andrew Weill, medico statunitense laureato alla Harvard University, il quale ha messo a punto una tecnica di respirazione denominata ‘4-7-8’, basata su un’antica pratica indiana chiamata pranayama, che significa “regolazione del respiro”.

La tecnica del dottor Weill, spiegata in un video da lui stesso postato su YouTube, consiste nel prendere un profondo respiro iniziale per poi espellere tutta l’aria che si ha nei polmoni. Successivamente, con la bocca chiusa, bisogna inalare con il naso e contare fino a quattro mentalmente. In seguito si trattiene il respiro contando fino a sette e poi si espira attraverso la bocca per otto secondi. Questo ciclo andrebbe poi ripetuto tre volte, secondo il dottor Weill. Non è importante il tempo che si impiega in ogni fase; l’importanza, e la riuscita, stanno nella tecnica e nella sua ripetizione. Secondo il medico, il metodo funziona perché permette all’ossigeno di riempire meglio i polmoni; un maggiore apporto di ossigeno è ciò che ha un effetto di rilassamento sul sistema nervoso parasimpatico. Durante i periodi di stress, infatti, il sistema nervoso viene sovrastimolato, portando ad uno squilibrio che può causare la mancanza di sonno.Oltre che a rilassare il sistema nervoso parasimpatico, la tecnica ‘4-7-8’ aiuta anche a connettere la mente con il proprio corpo, allontanare i pensieri che impediscono il sonno e combattere l’ansia. Affinché funzioni, il dottor Weill suggerisce di adottare la tecnica due volte al giorno per sei-otto settimane, fino a quando non si padroneggia a sufficienza il metodo e si riesce ad addormentarsi in sessanta secondi.

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