I timori del Consiglio presidenziale yemenita
Un membro del Consiglio presidenziale yemenita, Tariq Saleh, ha confermato che la continua escalation da parte della milizia Houthi pone sforzi per stabilizzare l’armistizio e portare la pace a un punto morto
Durante il suo incontro con l’ambasciatore statunitense in Yemen, Stephen Fagin, avvenuto giovedì primo settembre, Saleh ha fatto riferimento ai ripetuti attacchi Houthi alla città di Taiz, sottolineando che la ripresa dell’attacco ha ricevuto un disprezzo e ampie condanne internazionali.
Ha anche elogiato il ruolo degli Stati Uniti nello Yemen, sottolineando l’importanza di raddoppiare gli sforzi per fare pressione sulla milizia Houthi affinché adempia ai propri obblighi ai sensi dell’accordo di armistizio, il primo dei quali è l’apertura di strade e la revoca dell’assedio alla città di Taiz e il completamento dello scambio di prigionieri.
Gli Houthi hanno intensificato i loro attacchi nelle ultime settimane nel governatorato di Taiz e hanno lanciato un attacco militare su larga scala nell’area di Al-Dhabab, a ovest della città.
Due giorni fa hanno anche tenuto una parata militare a Hodeidah, nella parte occidentale del Paese, in palese violazione dell’Accordo di Hodeidah, firmato nella capitale svedese, Stoccolma, nel 2018.
