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Gianni Rodari

1,7 mln di byte di dati al minuto, un tesoretto per le Pmi

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Quando si parla di megadati le statistiche sono impressionanti: ogni minuto il mondo genera 1,7 milioni di miliardi di byte di dati, pari a 360.000 Dvd, vale a dire oltre 6 megabyte per ogni uomo, donna e bambino su questomegadati. futuro quotidiano pianeta. E la tendenza sarà sempre più quella di un aumento esponenziale del loro utilizzo. Si parla d’altronde già da tempo di ‘economia delle conoscenza’, cioè un settore dello sviluppo economico in cui il fattore critico per il successo di una certa azione si basa proprio sull’utilizzo efficace di informazioni corrette. Un bagaglio che può essere sicuramente utile anche per le Pmi italiane, che costituiscono la stragrande maggioranza delle imprese che vivono sul suolo nazionale contribuendo decisamente a determinare lo steso di salute del nostro Pil.

Obama ha scommesso e vinto sui i big data 

Il mondo dei megadati è sicuramente suscettibile di sviluppi molto interessanti nel futuro. E a trecentosessanta gradi. Ha scommesso sui big data Barack Obama per la sua ultima campagna elettorale del 2012 ed ha vinto, in tutti i sensi. Con una app progettata appositamente per quella iniziativa, il presidente americano è riuscito a connettere tutti i suoi sostenitori, garantendosi così una rete ben strutturata di due milioni di supporter per realizzare iniziative di ‘vicinato’ a suo sostegno e facendo anche found raising. Obiettivo, raggiungere tutti, anche i cosiddetti ‘micro-target voters’. Non ci vuole molto a pensare che su questa base si potranno ben presto coinvolgere i cittadini non solo nella fase di aggregazione del consenso, ma anche in quella di governo, consultandoli sui singoli provvedimenti da adottare e cercando di riavvicinare i tanti delusi della politica.Questa enorme mole di megadati può essere di grande supporto mega datiper le piccole e medie imprese, perché i big data possono essere usati come un servizio avanzato dalle aziende, implementandoli con costi contenuti all’interno dei loro processi decisionali. Nel mondo del business questa frontiera è identificata come BdAAS (Big Data ad a Service). Potranno essere utili non solo al mondo delle aziende produttrici, ma anche al mondo del commercio. Un hotel potrebbe utilizzarli per avere informazioni sui prezzi e sulle offerte praticati da altri alberghi vicini per adeguare in tempo reale le proprie tariffe, comunicandole velocemente alla clientela e posizionandosi meglio rispetto ai suoi competitor.

Nel mondo dell’e-commerce l’utilizzo dei big data è ormai all’ordine del giorno. Già da qualche anno molti operatori sono in grado di catturare le preferenze degli utenti e di inviare loro offerte di prodotti e di servizi sempre più personalizzate. Sicuramente si potrà fare ancora di più in questo senso. Intanto lato customer care c’è già chi sta tentando di creare una sorta di ‘toponomastica’ dei maggiori problemi e reclami denunciati dagli utenti. Amazon sta infatti utilizzando i big data proprio in questo senso, consentendo al suo Customer Service di rispondere tempestivamente ai problemi rilevati dai suoi clienti. Niente vieterebbe di spingersi ancora un po’ più in là, andando a ipotizzare sulla base di questi dati eventuali situazioni di crisi che quegli stessi sistemi potrebbero sperimentare nei confronti dei loro utenti abituali.

A Trieste si studia algoritmo per ordinare i megadati  

Anche in Italia sono in corso interessanti attività di ricerca in questo settore dell’information technology. Dalla Scuola Internazionale di Studi Avanzati di Trieste (Sissa) si sta infatti sviluppando un algoritmo capace di mettere in ordine miliardi di dati. La scoperta, secondo la rivista Science, potrebbe avere enormi ricadute scientifiche e commerciali. La soluzione che è stata individuata si basa sul sistema di Cluster Analisys e consente di raggruppare informazioni in base al loro grado di somiglianza.

Il potenziale dietro i megadati è veramente enorme. Interessante sarà mega dati. futuro quotianosempre più mettere in grado le piccole imprese di poterli utilizzare al fine di individuare scenari di mercato su cui muoversi e per valutare quali azioni sta mettendo in campo la concorrenza. Dal loro utilizzo potranno crearsi sicuramente varie attività di start up di impresa che saranno tanto più utili quanto più il servizio offerto sarà specialistico e settoriale. Intanto la Commissione Europea si sta attrezzando. I progetti dedicati ai megadati riceveranno 89 milioni di euro nel 2014 e 2015 dal programma Horizon 2020. Essi vertono su ricerca e innovazione nei campi di business intelligence, processi di supporto alle decisioni e sistemi per il sostegno alle Pmi e agli imprenditori del web. E questo è un mondo ancora tutto da inventare.

Marco Bennici

L'Autore

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