Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Gaia Burba, regista di grandi eventi

0

Quante volte ci siamo recati ad un evento – un concerto, un congresso, un convegno – ritenendo che sia di routine la sua perfetta riuscita, in ogni piccolo particolare? Che ci sia una regia professionale dietro a tale risultato? Diciamo la verità, sono in pochi – a meno che non si sia esperti del ramo – ad essersi posti queste domande. A meno che non si abbia, nel proprio giro di amicizie, chi sia impegnato in questa trincea. Vi assicuro che essa richiede che chi si prende questa responsabilità sia dotato della ‘visione’ di tutte le sfaccettature organizzative e sappia garantire che ogni tassello sia al suo posto. Come lo spartito di una sinfonia: non dev’esserci una nota dissonante, pena la ‘cacofonia’. Io una persona così la conosco ed è Gaia Burba, che cura con occhio di lince gli eventi che sono affidati in tutt’Italia, con l’Agenzia Live Communication, di cui è socia. Gaia ha una lunga esperienza nel settore e si presta volentieri a raccontarsi, anche perché “dal ventaglio delle mie esperienze – mi dice – ho ricavato che l’entusiasmo costituisce il carburante fondamentale per la realizzazione di qualsiasi obiettivo, anche il sogno che sembra più irrealistico. Il mio messaggio ai giovani, oggi alle prese con un mondo del lavoro al tempo stesso caotico e statico, è quello di non arrendersi mai e di affrontare ogni difficoltà non come un ostacolo, ma come una nuova sfida.”

Come hai iniziato, Gaia. Domanda di rito: cosa volevi fare a 16 anni?

All’epoca non avevo le idee molto chiare: certo, escludevo d’iscrivermi ad Ingegneria Nucleare, ma ero consapevole, invece, di essere attratta dal mondo della scrittura. Forse, se vado con la memoria a quegli anni, ritengo che, frequentando il Liceo Classico al Visconti, Liceo romano di grande tradizione, mi immaginavo giornalista o scrittrice. A 18 anni avevo anche iniziato a scrivere un romanzo. Chissà quante persone, a quell’età lo fanno! Non arrivai oltre il primo capitolo e rimase nel cassetto: quell’anno avevo la maturità e poi il passaggio all’incognita dell’Università, oltre a mille passioni e hobbies a distrarmi.  Forse già da allora, subliminalmente, c’era una certa predisposizione all’organizzazione, giacché da sempre sono stata precisa e metodica.

A quale Facoltà ti iscrivesti?

Mi sono laureata in Giurisprudenza, all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, con una tesi in diritto privato, col professor Antonio Masi. Era una tesi ‘di nicchia’, sperimentale, nel settore dei trasporti, su ‘La responsabilità del vettore nel trasporto terrestre’. Fu la chiave che mi consentì di entrare a contatto con un mondo che mi diede subito lavoro; in realtà sin da subito, iscrivendomi a Giurisprudenza, non ero attratta dalla professione di avvocato, che si sta sempre più saturando. Oggi mi piacerebbe prendere una seconda laurea, in Scienze Politiche o Economia e Commercio.
Ho sempre amato studiare, oltre a rinnovarmi continuamente, proprio per riuscire a intercettare le nuove sfide del mercato.

Auditorium

Auditorium Parco della Musica

In che modo la tesi ti facilitò l’esordio nel mondo del lavoro?

In realtà ho sempre studiato e lavorato insieme; trovo noioso seguire soltanto una cosa alla volta. Il multitasking mi viene naturale. Fu così che mi trovai a lavorare presso un corriere internazionale, arrivando fino all’Ufficio Ispettivo. Era un percorso lavorativo affine alla mia laurea e, in quel periodo, mi trovai a frequentare un corso che, guarda caso, mi sarebbe tornato assai utile successivamente, allorché l’organizzazione di eventi è diventata il mio lavoro. Si trattava di un corso Anacip su: “Criminologia ed Analisi investigativa” che annoverava tra i suoi docenti avvocati penalisti, psichiatri ed esperti di intelligence e security, im un impianto didattico e pratico di grande efficacia.

Come si è declinata poi la tua esperienza lavorativa?

E chi indugia… specie in un mondo del lavoro come è l’attuale, il segreto è non fermarsi. Una persona che avevo conosciuto come collega presso il corriere internazionale mi procurò un contatto con sua moglie, che lavorava nel campo dell’organizzazione degli eventi. Cominciai come hostess, fra il personale di accoglienza e qui nacque la mia passione. Avevo trovato il modo per mettere in atto la mia predisposizione per l’organizzazione e l’idea che mi guidava, ovvero di ampliare sempre di più il mio raggio di esperienze. Nel campo degli eventi, esordii nel 2002, alla reception degli ospiti dell’inaugurazione dell’Auditorium ‘Parco della Musica’, progettato da Renzo Piano. Un ‘debutto’ felice per una come me che ama tantissimo l’opera. Fu lì che cominciò la mia ascesa professionale: da hostess divenni responsabile di staff fino ad approdare alla gestione operativa per ogni tipologia di eventi, dai congressi ai concerti, ai convegni, agli appuntamenti sportivi ed alle sfilate di moda e fashion show. Si è trattato di un’esperienza esaltante, perché per 5 anni ho imparato sul campo, armata di pazienza e di un approccio problem solving, ogni aspetto dell’organizzazione di vari tipi eventi.

Quale consideri la tua esperienza porte bonheur?

auditorium-conciliazione7

Auditorium Conciliazione – Roma

Quella di responsabile del progetto per l’Auditorium della Conciliazione, che la Società ‘I Borghi’ aveva appena preso in mano, ristrutturato e rimesso in circuito. Qui abbiamo condiviso l’entusiasmante esperienza di start up della nuova gestione, a cominciare dal primo evento, l’edizione 2005 dei David di Donatello, coi calcinacci nel backstage, visto che erano ancora in corso gli ultimi ritocchi della ristrutturazione. E’ stata una grande sfida, dopodiché abbiamo affrontato una serie di eventi complessi, come l’organizzazione romane dei Telegatti e quella di momenti istituzionali e politici che avevano scelto la cornice dell’Auditorium della Conciliazione.

Ma non ti sei fermata. Mi hai detto, con un sorriso: chi si ferma è perduto.

La patrimonializzazione di tali esperienze mi ha incoraggiato a fondare la Live Communication – prima come cooperativa di servizi, poi evolutasi in srl – con l’intento di caratterizzarla anche offrendo un servizio in house piuttosto delicato, ovvero quello della sicurezza.  Mi rifacevo all’esperienza vissuta presso la società di spedizioni e, a tal fine, ho conseguito in prima persona, forse unica donna in Italia, nel settore degli eventi, una speciale licenza che mi abilita a svolgere la seguente attività: “per esercitare su tutto il territorio nazionale ai sensi dell’art 134 del Tulps i servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi anche a tutela dell’incolumità dei presenti”. Un vero valore aggiunto per la Live Communication., rendendoci in grado di gestire gli eventi dalla A alla Z assumendocene tutte le responsabilità.

Quali indicazioni ne trai, dal percorso professionale finora concretizzato?

Che bisogna saper guardare al di là della siepe: i lavori che ho fatto sono nati in maniera persino inaspettata, ma poi ho cercato di tesaurizzare le esperienze e di allargarne sempre più l’orizzonte.

Ci racconti quali sono stati alcuni eventi che avete seguito?

Ne cito giusto qualcuno. Abbiamo collaborato con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza il Galà di Roberto Bolle and Friends in occasione della Giornata Mondiale per l’Infanzia di due anni fa (NdR: cade il 20 novembre di ogni anno).L’anno scorso abbiamo fornito tutto il personale per la Millemiglia, da Brescia a Roma; così come ci occupiamo dei servizi di accoglienza delle grandi Assemblee annuali di Associazioni di primaria importanza, come l’Abi, la Confcommercio, la Confagricoltura; seguiamo road show interni. Dei nostri specialisti lavorano come personal e security per personaggi famosi come, ad esempio, Jovanotti. Siamo anche sempre in giro per identificare nuove location idonee a diverse tipologie di eventi.

Tu sei una donna che è sempre proiettata verso il futuro. Quale è la sfida che ti sta più a cuore?

Certamente quella, personalissima, di mamma di Giulio, sei anni, che frequenta la prima elementare: essere madri ti predispone a farti sorprendere continuamente. Una gioia senza fine.

Annamaria Barbato Ricci

L'Autore

Lascia un commento