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Alan Kay

Giornata dedicata alla cultura. Il Forum degli scrittori italiani e cinesi

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cultura“La Dante Alighieri un tempo era l’Ambasciata della Repubblica Fiorentina a Roma, oggi Firenze è a Palazzo Chigi, ma resta sempre la sede della cultura italiana”, queste le parole pronunciate dal Prof. Andrea Riccardi, Presidente della Società Dante Alighieri, in apertura del Forum “ La letteratura contemporanea tra passato e futuro” il Forum degli scrittori italiani e cinesi, alla seconda edizone, dove erano presenti S.E. Li Ruiyu Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, il Prof. Tullio De Mauro, e il Prof. Bai Gengsheng Segretario Generale dell’Associazione degli Scrittori cinesi. L’incontro è stato condotto da Alessandro Masi Segretario generale della Dante Alighieri. In un momento in cui la cultura è al centro del dibattito politico, economico e sociale, valorizzare i patrimoni culturali anche attraverso un Forum Letterario diventa un segnale politico e di civiltà. Iniziative come questa servono a far conoscere e a mettere in contatto culture completamente diverse, in questo caso, quella italiana e quella cinese, ma soprattutto, in un momento in cui terrorismo e guerre tendono alla distruzione delle nostre radici, mettere al centro l’Uomo e il rispetto del diritto alla vita di ogni essere umano, anche attraverso la cultura, è un forte segnale di pace e di difesa delle identità diverse.

L’Ambasciatore Li Ruiyu nel suo intervento ha ribadito che “ i contatti tra Cina e Italia, Oriente e Occidente non hanno mai smesso di esserci. Questo anno è il 45° anno dei rapporti bilaterali tra Cina e Italia, scambi commerciali si, ma gli scambi culturali sono la forza motrice degli scambi bilaterali entrati nel cuore della gente comune, la letteratura è un ponte e un veicolo del pensiero e delle idee di ogni popolo. La letteratura è il mezzo con cui culture diverse raccolgono i frutti più nuovi”. Questo potrebbe essere definito l’incontro di due eccellenze: Pechino è una città piena di fiori, Roma è piena di tesori artistici ha detto il Prof. Bai Gengsheng. Con la globalizzazione si rende necessaria la traduzione delle opere letterarie, questo deve essere il nuovo orizzonte del mercato letterario. Tradizione e modernità, un tema difficile da sintetizzare vista la vastità del tema: “È necessario incrociare i flussi di particelle, lo spazio e il tempo che uniscono tutti gli esseri umani” sono le parole di Giordano Meacci che aggiunge “ la letteratura sconfigge le dittature, la letteratura non è una idea di zattera ma è quella zattera che galleggia e che conduce inderogabilmente alla riuscita del nostro viaggio”.

Alessandro Perissinotto, vincitore del Premio Strega che scrive storie incentrate sui rapporti tra individuo e società 20151125_100816dice che “ la letteratura deve essere memoria, una immersione totale nella realtà. I libri hanno un compito sociale e se i media riempiono il nostro immaginario i libri debbono rappresentare la nostra realtà e lasciarne memoria, lo scrittore deve essere testimone e sentinella della realtà divenendo strumento di analisi sociale, deve saper ascoltare, ponendo la sua attenzione sulle vite degli altri”. Chen Shu Cai poeta e scrittore, dice che ”la poesia ha innumerevoli volti e per questo rimanda all’infinito. La linea del tempo tra antichità e modernità è verticale, quella tra la Cina e i Paesi esteri è orizzontale. L’incontro tra le due ha dato alla poesia cinese attuale l’opportunità di una rinascita. Oggi la poesia in Cina significa forza democratica e coscienza creativa”. Infine Wang Shan definisce la letteratura “ uno strumento che non può essere pesato con il denaro perché dipende dalla conoscenza dell’uomo, dal bagaglio culturale, dal gusto e dal sentimento personale, la letteratura deve dare a tutti il diritto di sognare e la possibilità a ciascuno di conservare questa breve esperienza”.

Un invito alla lettura, del resto, ci viene anche dal Premier Matteo Renzi che nel suo intervento nella sala dei Musei Capitolini ( sala dove furono firmati i trattati di Roma del 1957 e che diedero vita alla Comunità Europea) ha detto: “siamo il Paese delle biblioteche”, e, non a caso, nelle misure approvate nel patto di stabilità in questi giorni, offre ai giovani diciottenni e agli insegnanti un sostegno economico teso a sostenere l’interesse nella cultura. Che si tratti di cinema, teatro, di un libro o di un museo, di un concerto, non importa, chi vuole formarsi culturalmente deve poter accedere anche a queste piccole attività che potrebbero sembrare ludiche ma che in realtà sono la risposta culturale del nostro Paese affinché l’Italia e i nostri giovani possano essere liberi e senza paura.

Simona Agostini

L'Autore

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