Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

I Love Italian Food, la più grande community internazionale dedicata al cibo italiano

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italianoNasce quasi tre anni fa a Reggio Emilia il progetto I Love Italian Food declinato oggi sotto molti aspetti, tutti uniti dal filo rosso dell’amore per il cibo italiano. Una storia di passione, tenacia e amicizia, partita dall’Emilia Romagna ed estesa oggi a livello internazionale, con oltre un milione di follower solo su Facebook, distribuiti in tutto il mondo, per il 95% all’estero. Questa l’occasione per lo special day a Milano, giovedì 26 novembre, che si concluderà con il “One Milion Party”, a partire dalle 19.00, negli spazi eleganti e di design dello showroom Smeg, sostenitore del progetto. Queste le tappe: la creazione della pagina sul più noto dei social network nel 2010, la costituzione dell’associazione no profit nel 2013 di pari passo con una sempre maggiore interattività con i fan, lo sviluppo di azioni di promozione fino al maggio 2014, quando viene costituita la società e I Love Italian Food diventa un progetto concreto. Oggi, 18 mesi dopo la costituzione, You Can Group entra a far parte di I Love Italian Food. Ycg è la società fondata nel 2006 a Bologna da Sara Roversi e Andrea Magelli, attiva nei settori food, design, social-innovation, emotional marketing e start-up incubator. Un’idea, I Love Italian Food, nata dal basso con una mission ben definita, diffondere la passione per la cucina e il cibo italiano.

Il cibo italiano è uno dei più amati al mondo ed è espressione del nostro saper fare, eppure ancora oggi questo non riesce a tradursi in numeri adeguati per l’export, considerando che l’Italia è il quarto esportatore di cibo in Europa, dietro a paesi come Germania e Olanda che certamente non possono vantare la nostra varietà agroalimentare. Il forte appeal del cibo italiano all’estero unitamente alla difficoltà da parte dei produttori italiani di essere presenti nelle catene distributive mondiali e di gestire il commercio internazionale, lascia spazio al fenomeno dell’Italian Sounding e della contraffazione, che sempre più spesso creano disordine nei mercati stranieri e, di conseguenza, nel consumatore finale che non riconosce più il vero cibo italiano. Ma quali sono oggi le attività di I Love Italian Food e chi ne fa parte? Nell’ultimo anno I Love Italian Food si è distinta per aver incentrato tutti i propri progetti sul concetto di 100% italiano, dalla materia prima all’ultimo processo di produzione. Tutto parte da 100per100 italian Brand, un progetto partecipativo che vuole dare voce a tutti i produttori e ai brand che ogni giorno si impegnano per produrre il vero Made in Italy, quello di filiera. Si tratta di un un database consultabile da tutta la rete, in cui le aziende possono inserire gratuitamente i propri prodotti di filiera.

Un luogo in cui il consumatore finale, italiano ma anche e soprattutto straniero, può conoscere i veri prodotti italiani e può verificare e segnalare eventuali scorrettezze o imprecisioni. Proprio italianoquesta verifica collettiva-partecipata rende rare, se non quasi inesistenti le scorrettezze e soprattutto tende a rendere sempre più capillari le segnalazioni, da un livello macro, di grandi aziende, big player del settore, a piccole nicchie capaci di esprimere vere e proprie eccellenze. Da i suoi primi passi, I Love Italian Food si è sempre occupata della produzione di contenuti multimediali, resa possibile da un coordinamento redazionale e da una fitta rete internazionale di food blogger, giornalisti e video maker che si sono avvicinati spontaneamente al progetto. Oggi questa attività è arrivata ad avere 10 milioni di contatti a settimana e circa 150.000 utenti unici al giorno sulle differenti piattaforme. Per coinvolgere il proprio network, I Love Italian Food ha ideato le 100per100 italian in…, eventi rivolti ai professionisti del settore, per favorire una maggior diffusione di idee, contatti e novità nel mondo del cibo italiano. Durante i primi 18 mesi di attività, grandi metropoli come New York, Londra, Parigi, Dubai, Colonia sono state vetrine degli eventi 100per100 italian, ospitando food influencer, chef, buyer, giornalisti e deliziando il loro palato con le vere eccellenze made in Italy. Infine per tutte le aziende associate, possono realizzare progetti in co-branding per favorirne la promozione e aumentare sempre più la cultura e la consapevolezza verso il cibo italiano in tutto il mondo.

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